domenica 30 gennaio 2011

Caporetto

Già che uno arriva lì, per la morte, nella costipazione lombarda a rivedere il degrado e l'orribile di questa "crescita", il tumore edilizio e dello sviluppo, una vera e propria cultura della morte, delle cose morte, dei cemento, della plastica, dell'asfalto, dei capannoni vuoti vecchi nuovi o di accaioinoxvetroneon, del brutto, dei rifiuti, della monnezza lungo tangenziali e massicciate ovunque, chilometri nelle cosemorte e ti chiedi come sia possibile aver degradato e violato Madre Terra fino a quel punto. Poi c'è da dire che è anche bello quando in metrò c'è una violinista che ti fa vibrare le corde, vedi che suona il robo e invece suona te e anche gli altri dentro nel tubo sotto madonnine e sanlorenzi e viedellespighe e navigli. 

Incontrare molti volti noti, vedere il tempo che passa lasciando i suoi segni.

Lascia i segni anche nei cuori.

Le rughe nei cuori.

Perché è stata una  alluvione di notizie di separazioni, divorzi, di lasciaggi, di separazioni post divorzi, divorzi di seconde nozze, di separazioni dopo separazioni, di storie così subitaneamente interrotte che anche se è una separazione per le speranze reincollate e poi frantumate di nuovo forse per alcuni non è separazione, quella DOCG. 

Coppie rotte per due motivi: in primis per l'uscita di uno dei due dalla coppia, il cosiddetto tradimento, poi per sfuggire le responsabilità. La coppia di un altro amico caro, resiste, ascoltano il bollettino con la paura negli occhi e pure riportano la loro parte di cronache delle fini con la paura negli occhi. Quattro anni, due bambini, non si sono quasi più toccati. Eppure li ho ringraziati per la loro resistenza.



Schemi che non funzionano che più falliscono e più vengono riproposti.

Sinceramente fa male vedere questa caporetto dell'amore. I cocci sono taglienti e acuminati, fanno male.

E il tutto inizia lì. Ma tu ti ami?

Poi viene il Tu osservi? e Tu pensi? E la libertà? e scienza e conoscenza? 

Pensare l'amore, dicevo. Ma cos'è?? La liquidità dell'eros mette a nudo il credere l'amore e la prosopopea di quel Sapiens Sapiens strombazzante accodato a Homo.



Cosa bolle in pentola?


(fabiorava)


1 commento:

anonimo ha detto...

L'accettazione della perpetua "nonvita" dovrebbe convincere il padre a rimanere nella condivisione del dolore, peraltro cagionato con consapevolezza..Il sorriso aiuta sempre ad andare, perchè non è il dolore a trattenere ma l'amore..Diversamente, sarebbe pietà..

Condglianze al tuo amico che ha perso un papà. oggi.e auguri per la tua vita ritrovata e spesa tra amici quelli dal cibo buono!!!

Che cosa posso dirti al riguardo..ah si, volevo dirti che, quando decisi per amore d'interrompere la mia precedente storia, per quanto doloroso è stato, non avrei mai preteso dal mio attuale fidanzato di non esternare la sua felicità nonchè gioia per rispetto del dolore dell'altro..nè mai l'avrei crocifisso ad oltranza, sempre in virtù di questo benedettissimo "Rispetto del dolore altrui"..Qui si soffre da una vita, e con le lacrime e fra innumerevoli peripezie, si continua a trovare la forza di sorridere senza per questo sentirsi in colpa nei confronti di nessuno..

Sono contenta se sei contento..io un papà morto dentro non lo vorrei di certo piuttosto preferireri rinunciare allo stesso.

Poi a man, fai tu.