martedì 12 gennaio 2010

Le dita gli dicevano

Sabato e domenica siamo tornati al vertice del nostro sesso: A-Woman bi o triorgasmica, il desiderio irrefrenabile di sodomia, i capricci di vizi. Domenica AMan è riuscito a controllarsi, in genere si inizia con i baci, il ridere e si finisce in un spira del sesso butirrico, lineare e ... semplice. Domenica pomeriggio, dopo il nostro pranzo - il nostro eros inizia molte volte dal cibo, la gola è una delle virtù più erogene - l'orsone è riuscito a condurre la furiosa corsa mantenendo il controllo.

Le ha chiesto di indossare quel completo, di entrare in quella teca. E così la nostra libidine ha avuto un tramitre, un feticcio, una rete che ha contenuto ed esaltato la lussuria, il calore non era solo questione fisica. E' un gioco di testa e la nostra testa è direttrice d'orchestra. Egli decise, che quel corpo custodito nella catsuit dovesse essere vezzeggiato altrimenti. Solo i capezzoli che facevano capolino dalla rete erano un monumento al piacere dato dal piacere.

Furono le dita ed il pugno ad allargarla a sospingere il desiderio oltre. Le dita di quella mano che spuntava, sfiorando le vertice delle piccole e grandi labbra gli dicevano anche quando andava bene, quando spingersi un po' oltre oppure di arretrare per l'intensità dei sensi prossimi a mozzare il respiro.

Poi il ritorno alla semplicità, incastro di fallo e vulva e anime con brama di fondersi una nell'altra.

La semplicità necessità di bizzarria per sublimare.



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