mercoledì 15 luglio 2009

per Vivere - 3

(per Vivere - 2)



Abbiamo fatto l'amore, stamattina.

Eravamo partiti incucchiaiati, dopo i grattini e le carezze, ancora mezzi rinco, la sveglia ci ha destati da un sonno quasi lapideo. E bello stringermi  nelle tue braccia, ti sento in me. Lo vedo, il tuo sorriso, sorridi anche con gli occi chiusi. Ora, amore mio... aspetta, aspetta un attimo.

L'ha girata.

Voglio vederti negli occhi. Ha aperto le gambe e si è messo in lei. Era accogliente e femmina e donna e madre terra e vulva e accogliente era. Era il mondo. Sei grosso. Sei bagnata, anima mia, sei bagnata ed aperta e io sono in te.

Era bello fare all'amore, come ti insegnano i preti. Fare l'amore con i tuoi occhi. La tua fica è accogliente e stringe ed è succosa. Sei grosso, ti sento duro.



E ora? Posso venire.

Aspetta ancora un po'



Abbiamo fatto l'amore, ancora un po', come insegnano i preti.

Se è necessario, per un po' di paradiso...



2 commenti:

Errare ha detto...

certo non servirà.... a salvarci dall'inferno. Siamo troppo lussuriosi

AWomanAMan ha detto...

Errare, quella volta, sebbene massimamente sensuale, era più sesso di cuore che sesso genitale.

Insomma, unione più che lussuria.

L'inferno mi sa tanto , come il regno dei cieli, di allegoria inventata dai preti per tenere il folk bello a bada.

Se qualcuno pensasse che il paradiso c'è e qui in terra, come abbiamo provato mercoledì 15 luglio, come pensi potrebbero giustificare la serie completa di precetti e divieti per il regno dei cieli ovvero contro l'inferno?