venerdì 31 luglio 2009

Il rovescio della medaglia


  • Io sono una 'lavoratrice del sesso', come direbbero le mie colleghe americane. E questo, molti giornalisti che hanno scritto degli articoli su di me o mi hanno invitato sui set televisivi, sembrano averlo dimenticato. I media hanno molto parlato del mio 'discorso intellettuale', del mio percorso, talvolta del mio femminismo, e troppo spesso dei miei studi di filosofia. Come se fossero aggrappati a delle cose rassicuranti che permettessero loro di dimenticarsi ciò che li infastidiva veramente e ciò che non riuscivano a capire: io ero, e sono, una donna che fa film porno davanti e dietro la cinepresa.

    Ovidie Becht da Porno manifesto





Via Kristalia sono arrivato ad una pagina interessante, Pornografia a buon mercato? relativa ad un articolo Il rovescio della medaglia di Isabelle Sorente sulla questione delle disumane condizioni di lavoro nell'industria della pornografia. Premetto che non ho letto gli altri commenti, a parte l'ultimo di  sdrammaturgo, che condivido appieno.


Vorrei affrontare la questione in maniera del tutto laica e con distacco, condizione oltremodo necessaria in un contesto che ha a che fare con il sesso e con pregiudizi moralisti(cheggianti) abbondanti di aneliti alla redenzione che da sempre accompagnano ciò che attiene a questa sfera. La logica dello sfruttamento delle persone, dei (nuovi) lavori schiavili è tornata a permeare la società. E' un ritorno peggiorativo, perché, per quanto gerarchico e sfruttatore, il rapporto in epoche precedenti tra padrone e schiavo/servo, era un rapporto con i pro e contro di una qualche sorta di frequentazione ed umanità. Ora, l'immigrato ghanese che raccoglie pomidoro in provincia di Foggia, le migliaia di vittime a Bophal della Union Carbide, il genocidio degli indio espulsi dalla foresta amazzonica distrutta per legname e allevamento, i lavoratori morti di mesotelioma nell'industria dell'amianto, dall'altra parte non hanno una persona o una famiglia, hanno una multinazionale, un caporale, un processo, entità non umane disumane e disumanizzanti.


L'industria lucrativa del porno può essere diversa?


Non penso che gli speculatori azionisti di quelle società siano diversi dagli altri e quindi migliori. La materia e i prodotti che trattano hanno a che fare con il sesso ed esseri umani, è una diversificazione merceologica, non etica. Prendete un atto piacevole, ad esempio andare al cinema o cantare o... giocare a calcio. Ora iniziate ad aumentare progressivamente dosi, impegno, continuità. Non potete dire più di no, bisogna finire entro il... , la produzione deve essere completata entro il... Non si tratta di quintali di pomidoro o di pallioni da calcio cuciti in una giornata ma di serate e concerti o di partite a calcio. Tempo addietro, in occasione del patatrac al ginocchio di ASquaw, lessi un articolo sul fatto che molti giocatori di calcio subiscono interventi sui legamenti crociati del ginocchio il cui scopo è rimetterli in campo più velocemente possibile, fermo macchina ridotto al minimo. Tecnica adottata, mancanza di tempo per la guarigione, materiali usati sono dei boomerang, delle bombe ad orologeria.

Questa estremizzazione disumanizzante delle condizioni di lavoro è quanto descritto anche nell'articolo di Isabelle Sorente relativamente al lavoro quasi schiavile nell'industria della pornografia. Il mercato del porno non è diverso dagli altri mercati, la scala planetaria e industriale ha peggiorato drasticamente le condizioni generali a beneficio di pochi, si sfrutta indegnamente il corpo delle persone nelle sue parti sessuali invece che in altre, sono le vagine o gli ani ad essere abusati invece che  le mani, i polmoni o le ginocchia o ...


Cosa si fa nel mondo dell'eco-nomia etica e solidale? Si torna alla filiera corta, si controllano le produzioni, si conoscono i produttori e la sostenibilità di vita, si accetta di un prezzo maggiore che contiene il prezzo di qualità e garanzie etiche sociali ed ambientali. Così può essere anche nel mondo della rappresentazione esplicita dell'eros. Produzioni volontarie di artisti del sesso, anzi, autoproduzioni, gestite in proprio, senza alcuna forma di sfruttamento altrui.

Questo può essere un criterio per determinare un rapporto economico equo e che garantisce libertà di impresa e di guadagno in lavori che comportano uso di parti sessuali del corpo, rifiggendo come la peste da crociate moralizzatrici tanto pruriginose quanto sessuofobiche.

Coproduzione, economia etica, qualità invece di quantità, ecologia. Dovrebbe funzionare ed essere così nel resto dell'economia o, sarebbe più corretto attualmente, nel resto dell'antieconomia. Non ci sono motivi per i quali il settore della pornografia debba avere dinamiche diverse.



P.S.

In rete ho trovato un video che documenta il dolore e l'antitesi di eros. Questa è una degenarazione completa che nega i suoi presupposti oltre alle persone che ne fanno parte.

6 commenti:

Masso57 ha detto...

Ti ringrazio qui per la visita e, soprattutto, per la tua arguta opinione che ha prodotto un commento molto profondo e dolorosamente consapevole. Si, è verissimo: la "logica del mercato" si è impadronita di qualunque relazione umana, stabilendo di dare un prezzo a cose e persone. L'esempio della raccolta della frutta è quanto mai calzante: io vivo in una provincia ancora fortemente agricola, da ragazzo andavo a raccogliere frutta per non gravare troppo sul bilancio dei miei, e di estati passate a raccogliere pesche e mele non v'è traccia da nessuna parte, se non nei miei incubi notturni. Quella stessa gente che ci sfuttava in quanto studenti e vedeva con orrore i braccianti mandati dall'ufficio del lavoro in quanto "dovevano" essere messi in regola è la stessa gente che oggi si avvale di manodopera extracomunitaria possibilmente clandestina in quanto PIU'FACILMENTE RICATTABILE (salvo poi votare Lega ed implorare pugno di ferro contro queste povere persone, ree solo di sognare un fututo migliore).

Non c'è nessun intento, da parte mia e ci tengo a precisarlo, moralistico, anzi ritengo che sua più dannoso lo pseudomoralismo di certi stati che vietano la diffusione e vendita di film e dvd rispetto alla mancanza di regole italiana (non a caso negli States il mercato del porno è nelle mani del crimine organizzato....). Concordo in pieno sulla possibilità della libera scelta consapevole: infatti tra i vari commenti nel mio post originale ad un cert punto si parlava anche di Moana, o venivano citati Lars Von Trier, o Borowczyk tra i registi: situazioni molto, molto lontana da quella di chi va a Praga, noleggia un paio di studentesse e gira una robaccia con 500/1000 euro. Ben vengano le produzioni autogestite, quindi, e sottoscrivo in pieno quello che dici: Il mercato del porno non è diverso dagli altri mercati, la scala planetaria e industriale ha peggiorato drasticamente le condizioni generali a beneficio di pochi. E' esattamente quello che succede in "tutto ciò che fa spettacolo", come si diceva una volta: stravolto, oggi, in "tutto ciò che puo'far denaro". Purtroppo.

[guarda tutti gli sport che fanno richiamo, compresi gli attualissimi mondiali di nuoto, dove non si capisce il punto di inizio del merito dell'atleta e quelllo del costume che indossa, in un giro di sponsor che determina molto più di quanto appaia...]

anonimo ha detto...

E' vero, uomo, autogestiamoci.

Chi è il primo? Chi fa da volontario?

Dài, su, non restiamo nel campo delle chiacchiere (che su questo bellissimo, intelligentissimo blog non mancano mai), vediamo che dovrebbero essere questi "artisti del sesso".

Sì, uomo, torniamo alla "filiera corta". Ah, che genio che sei, vuol dire che sarà come andare a comprare i polli dal contadino? Geniale, immagino la fila sotto casa degli "artisti":



- mi scusi, sono freschi questi video? .



- come no, caro signore, li ho girati proprio ier l'altro con la mia signora



- Mmh, l'altra volta non erano un granchè, si vedeva che la signora non partecipava, era annoiata. Sembrava quasi awoman quando va al privè col suo man (sempre sia lodato).



- Guardi, facciamo così, le metto sopra anche due video girati col cellulare: io e la mia signora che ci sollazziamo sulla lavatrice



Allora, uomo, capisco che questo diario sia in pennichella vacanziera, capisco che tu sia in attesa di ritirare fuori dalla manica una delle tue incredibili (ma mai scontate, certo che no) riappacificazioni con la tua strepitosa donna con relativa gita scambista in qualche localino di provincia, ma non credi che potresti cominciare intanto tu ad autoprodurti? Non eri tu che avevi pubblicato su questo diari delle stupende foto dove apparivi bello nudo in tutto il tuo splendore? Coraggio artista, non farti pregare, te la prestiamo noi la cinepresa.



anonimo ha detto...

Ecco, questa cosa della filiera corta mi intrippa un casino.

Perchè poi ti immagini i vantaggi?

Ti fai il video in casa (ma solo se sei "artista del sesso", come dice l'ottimo aman) e poi lo metti in circuito vicino casa.

Perchè certo, se si tratta di filiera corta, non puoi mica mandarlo lontano da casa, chè se no poi deperisce come le pesche lasciate fuori dal frigo. Per dire, se abiti a Canicattì, non è che puoi mandare il tuo video autoprodotto in primavisione a Cusano Milanino, certo che no! Se no che cavolo di filiera corta è?

Meglio invece che lo vendi direttamente nel banchetto lungo la strada, davanti casa tua, come fanno talvolta d'estate i contadini con la frutta di satgione da loro prodotta.

E poi vuoi mettere i vantaggi ecologici? Quanto risparmieremmo di gasolio senza tutti quei TIR che fanno su e giù per l'Italia a distribuire i porno nelle edicole? Ah, quanti innumerevoli pregi. E tutto ciò è stato concepito dalla solita mente eccelsa (lo stesso che sull'altro blog predica una decrescita e sostiene che le immigrazioni portano alla guerra civile) il Sommo Uomo. Sempre sia lodato.



Chè poi uomo (sempre sia lodato), ti faccio notare che le tue acutissime osservazioni (ma oggi miaperfidia non si è complimentata per questo meraviglioso post? Eppure, dio come scrivi bene) trovano già una corrispondenza nella realtà. Il web è pieno di persone che postano video più o meno amatoriali dove molto aristicamente trombano allegramente con mogli/fidanzate/amiche/prostitute.

E poi tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro.



Chè poi scusa uomo, ma i tuoi predicozzi appaiono quanto mai fuoriluogo e anche ipocriti. Devo ricordarti io quante volte tu hai messo su questo strepitoso diario il link a video porno che erano palesemente finti, artefatti? Altro che amatoriali, altro che autoproduzioni e filiera corta.



Ora uomo (sempre sia lodato), mi rendo conto che simili osservazioni non ti tocchino più di tanto, visto che il tuo pubblico o ha la memoria corta perchè viene rinnovato ogni pochi mesi, ma per quei poveri cristi che ti seguono da anni, non senti di dovere loro qualcosa di appena appena coerente? Grazie Uomo (sì, vabbè, sempre sia lodato)

AWomanAMan ha detto...

x Masso67:

C'e' una nuova serie di professioniste del sesso, non di rado neo femministe (Sprinkle e Ovidie soo solo due icone al di la'e al di qua dell'atlantico, ma e' sufficiente navigare anche solo pochi siti di eros alternativo per trovare decine di luoghi, dal vegan porn fino allo lesbo sex workers auto prodotte).

Si puo' avere un approccio etico e,come per il resto, questo richiede un po' di spirito critico, di iniziativa e di non lasciarsi omologare dalla produzione massificata e massificante,specie considerando i meccanismi di sfruttamento che la spingono.



x utente anonimo (trolla):

Smetti di strillare, stupido.

anonimo ha detto...

Non é sempre vero http://www.xvideos.com/video198704/eliska_dp_makof_qt550

anonimo ha detto...

http://xhamster.com/movies/154981/casting_ukrainian_music_teacher_21y.html