lunedì 12 maggio 2008

Il cacciatore di aquiloni



Sabato sera ci siamo infilati alle 21 in un piccolo cinema di provincia (ci piace sostenerli, per quanto possibile, in modo che mantengano la loro attività) e con pochi, pochissimi gatti, ci siamo visti Il cacciatore di aquiloni.

Diciamo che una volta di più. come se ci fosse bisogno, abbiamo osservato come il clero possa essere tossico per una società. Il talebano divenuto capo era solamente un energumeno teppista in adolescenza. In età adulta la sua morale corrotta, sadica e violenta gli è servita solo per nascondere le proprie turpi perversioni sessuali. La pretaglia in questo caso è barbuta e mussulmana ma, in sostanza, in termini di sessuofobia, ipocrisia ed uso speculativo del potere cambia un tubo.

Ci sarebbe molto da dire su una bella pellicola, a tratti un po' troppo degli amerikani_buoni_salvatori_del_mondo, ma sono giorni di tempo nullo per il diario, giorni cronotirannici e poi sarebero questioni non inerenti questo luogo.

Bella la figura del babbo, degni ed eroi gli Hazara considerati etnia di servi pezzenti, il figlio ha trovato un cammino per la propria evoluzione.

Meno clero, più umanità. Lo zio Osho col suo disprezzo per politici e preti, non ha tutti i torti ha ragione da vendere.

4 commenti:

Beta2 ha detto...

un sorriso.

sololudovica ha detto...

Uno dei pochi film che non deludono dopo il libro: magnifico il padre!

AWomanAMan ha detto...

Mi sono accorto di un errore: aquila (non acquila). Quindi aquiloni e non acquiloni. Ora metto a posto.

AWomanAMan ha detto...

x Beta2:

Buongiorno



x sololudovica:

Sono venuto a leggere, mi sono piaciute le pagine del tuo diario!