mercoledì 31 ottobre 2007

Un matto così

Non ti seguirò.

Non rinuncerò al mio desiderio.

Quando gli occhi si erano fatti umidi, si vedevano le fiamme nel luccichio, si mise a sparare alcune delle sue stronzate.

Mi fai ridere, scemo.

Ridere apre, sfogati.

Siamo gocce di un passato che non può più tornare.

Non ti amerò più come prima.

Non siamo più come prima.

Mi manchi.

Anche tu. T ho sempre amata. Ti ricordi? Te l'ho detto: ti lascio perché ti amo. Ti rispetto.



Gli sfiorò le mani, la sua mano sinistra. Hai una mano sapiente di cose, che sa fare, sai, A-Woman? quelle piccole cose belle...

Ci guardavamo in silenzio, nelle sabbie mobili della nostra diversità. Volerci così bene e così risoluti, nelle nostre idee, convincimenti e desideri.

Non capisco, era così bello.

Mia madre dice che finché non si è morti tutto è possibile. Mi ha chiesto se hai qualcuno. Le ho detto che spero di sì. Ora tu hai due uomini che ti tampinano, _ele e _prp. Quando mi crucciavo sul fatto che potessi stare male mi son detto che ora hai occasione di distrarti.

E infatti. Non stavo mica male. Ora c'è una persona che frequento.

Chi è? _ele? o _prp?

Non te lo dico.

Dai!

No. Ma non è così, mi mancano le nostre cose, mi mancano molto.


Ma dove lo trovi un figo così? Dove lo trovi? Ti ama, ti lascia libera, ti chiede dei tuoi uomini, si rallegra con te del tuo stare bene. Non è Amore questo? Volere il tuo bene. La libertà che dice Osho, ma la proclamava, in amore, anche sant'Agostino. Ma dove lo trovi un figo così?

Un matto così, altro che figo. Si era messa a ridere.



(vincentvangogh)

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