mercoledì 3 ottobre 2007

Stasera - 5

(Stasera - 4)


Gli ho parlato, sai, delle nostre fantasie. E' bello poter parlare con qualcuno, un uomo di quelle cose. Le mie amiche, se lo facessi, mi risponderebbero con due occhi così, non si fa, sei impazzita, sei una puttana.

Mi ha portata a cena, fino a [...].

Abbiamo parlato.

Mi dice che lui è un paraculo, non è come te. La pensa esattamente come te, siete uomini, dice che la vita è così, a quarant'anni c'è da vivere. Queste cose non le dice a sua moglie, lui è un paraculo. Carino e proprio paraculo.

Aveva già prenotato un posto, la città è piena per la fiera, ha detto che non è stato facile. Gli ho detto che non gliel'avrei mica data, la prima sera. Guarda, ho i jeans strettissimi a prova di stupro, non ce la puoi fare. Si è messo a ridere.

Gli ho parlato dei privé, dei nostri giri, degli uomini vecchi che stanno insieme a delle puttanone. Anche che ci siamo divertiti, quella volta a Milano, un posto con bella gente, mi era piaciuto.

Sei matto, carciofone, sei matto.

Era curioso, non è mai andato in privé. Comunque è un tipo sveglio, mi piacciono i tipi svegli.

Mi ha detto di stare attenta, perché prima può essere bello, ma poi... Una volta mi ha fatto schifo, un'altra volta sono arrivata alla noja, troppo lungo e poi non stavo bene. E tu hai in testa solo quello, fosse una volta ogni due o tre mesi e invece hai il pensiero lì.

Sono tornata a casa era tardi, AMan, non sono venuta da te, non volevo svegliarti.

Hai parlato con _zzz? Si era irrigidita alla risposta affermativa.

Non mi va che lo sappia, penserà che sono una trojona, ci vediamo anche coi bimbi, non mi va. E poi che hai fatto?



Non so. Mi sono sentita bene. Ma perché questo? Che bisogno abbiamo? Non si può stare tranquilli, non ci manca nulla.



Sorrideva è opaco. Era raggiante.

No, non ti amo. Cioè ti amo anche se non vorrei, bruttone.

E sorridevano, labbra rosse, jeans strettissimi ed una camicia bianca che le esaltava il profilo del seno e la vita fine.

Sei matto, te.

E non puoi mica stare tranquillo. Non ho mica detto che non ho fatto nulla.



Si raccoglie i capelli corvini all'amazzone, in questi giorni.

Dove ti lascio? Esci al casello poi facciamo un pezzo di [...], mi lasci in all'incrocio tra via [...] e via [...], sono due minuti alla stazione, vado a piedi.

Mi dici ora che siamo innamorati? Mah...



In auto gli erano arrivati due messaggi: la squaw che gli chiedeva di andare al lavoro insieme, lo avrebbe portato in auto fino ad una stazione della città. Poi quello di una ex, tresca mai sopita. - Buongiorno anche a te, AMan preferito -. Le aveva letto l'SMS fermi in coda. Tu le piaci ancora.



Non ti amo, sai, carciofone.

Due labbra rosse sul collo, prima di scendere. Spetta, ti pulisco qui. No, no, lascia il marchio.

Sei belloccio, sai. Come stai bene col nuovo taglio, come sei bello...


03/10 08:21

AMan wrote:

Vivere...

A-Woman, sei in gamba. Ti amo molto.


03/10 08:26

A-Woman wrote:

Anch'io de orsonis, ti amo...


Peeking


(lucaprasso)

9 commenti:

CateClod ha detto...

un mio amico sostiene che "Si ama follemente qualcosa solo quando non la si possiede del tutto ......"



buon amore

clod

AWomanAMan ha detto...

!

DatieFatti ha detto...

Trovo 'sto racconto affascinante perché non mi appartiene.

Comunque, sono propenso a credere che lei, la squaw (o come diavolo la chiami), ti ha messo alla prova. (per la serie: "insisti proprio? Non vorrei, ma se ci tieni tanto, beccat questa, poi vogli vedere!")

E se non fai il geloso mi sa che ci resta di un male...

angeljca ha detto...

che meraviglia! sono convinta che la libertà maggiore stia nell'onestà verso l'altro, non è descrivibile il legame che si stringe quando non c'è più bisogno di negarsi niente. condividersi così, per me, è Vivere.

AWomanAMan ha detto...

xDatieFatti:

La prima ad essersi messa alla prova e' lei, l'ammiro molto. Anch'io mi sono messo alla prova.

La gelosia è uno dei sentimenti che mi appartiene di meno. Da questo punto UnaStoria sarebbe a rischio.



x angeljca:

Siamo ancora ben lungi dal non negarsi niente. La condivisione è assolutamente inebriante,per quanto incompleta.

Ben tornata,

rickschicchi ha detto...

Zia Ursula Andress, la mia infermiera preferita, ti aspetta sul blog più irriverente d'Italia... buon week-end!

AWomanAMan ha detto...

Me mi piacciono carboncine. Auò pure (carboncini). Zia Ursula un po' bionda, pei ns gusti, caro. ;)

DatieFatti ha detto...

Guarda, non ci credo grancheé. La gelosia è quella che ti ha fatto star male da morire.

AWomanAMan ha detto...

'nzomma, gelosia...

Gelosia? Forse, non si può escludere, se non in piccola parte. Del resto sai, sei consapevole che in quel momento la donna che hai a fianco e che ami potrrebbe avere tra le gambe un altro maschio. E' una miscela difficile da descrivere. A livello di sentimenti è come gli istanti prima di un combattimento, lo stesso mix in pancia di adrenalina, ansia, angoscia, eccitazione, pendolare tra pesnieri di disfatta e di vittoria. Più una lotta selvaggia col senso del possesso, quello inculcato, scolpito dentro in anni che vien dal basso e l'ordine perentorio che vien dall'altro: sperimentiamo - è libera - sei un figo.