mercoledì 29 agosto 2007

Mani

Era piena notte quando mosse la mano, aveva sentito solo del cotone sotto i polpastrelli. Mah, che diavolo?

Sai che ti avevo chiesto: dormi qui? Mi avevi risposto di sì.

Si era addormentato sotto le sue mani, la fragranza del sapone per massaggi ancora sulla pelle, coriandolo, gelsomino e salvia.

Sai che mi piace, owsky?

Si godeva il sorriso compiaciuto per la prima avventura come massaggiatrice, lei che aveva ricevuto, poco prima, rotoli, coni, e pizzichi, punte e falangi e polpastrelli ricci o soavi dalle mani di UnUomo.

A-Woman tendeva a scusarsi, per la presunta imperizia. Ma cosa vuoi più che un sorriso, che il lasciarsi andare, e le punte dei seni che scorrono delicatamente sulla schiena?

Non bisogna essere esperti. Usa le mani, senti, e scorrile, scorrile per sentire ogni nota, ogni rilievo.

Poco prima avevano riso, l'orsone si compiaceva quando aveva sentito dalle sue labbra "non l'avrei mai pensato" a quella provocazione "hai visto, eh, che sei un po' freak ora!? avresti mai pensato di godere del piacere di massaggiare il tuo uomo, dopo esserlo stata tu?


Le mestruazioni, panta rei, celebravano l'essere ciclico femminile. E così si presero tempo per piaceri laterali.

La musica, luce fioca e le nostre mani d'eros tenero.


Bäckerei Innsbruck


(fraukenstein)

1 commento:

angeljca ha detto...

ah, le mani! sanno dire più di quanto sembri e sanno farsi bastare.