martedì 21 agosto 2007

La brezza muoveva

Il cibo saporito (trenette al pesto fresco ed un'insalata di mare, Pignoletto di Tizzano fresco e beverino) è stato per molti minuti al centro del nostro incontro. Gli chiedeva perché la guardasse così, in silenzio. Desiderava guardarla negli occhi, la gran parte delle parole sarebbero state fuori luogo. Il silenzio è un esaltatore cognitivo, sicuramente. L'udito viene messo a riposo, gli altri sensi ricevono l'energia che gli sarebbe stata riservata. Si era alzata un paio di volte. E gli occhi dell'uomo ne avevano seguito il profilo, i rilievi procaci sul petto, le mani fini ed abbronzate. E il viso, quella nuova pettinatura, riga in parte - ricorda in qualche modo betty boop - i capelli raccolti che incorniciano la nuca, scura sotto i capelli d'ebano. Mio Dio, la nuca, così raramente esposta, esibita da UnaDonna.

Si sarebbe potuto rimanere in quello stallo, freddo, tra il distaccato e il sospettoso? No di certo. E quando gli occhi arrivarono agli occhi, l'eburneo celato da labbradabaci inizio' a risplendere. Si era alzata per entrare, portare via le fondine. La brezza muoveva i gerani carminio appesi ai ferri della loggetta, ora si stanno riprendendo dopo il caldo africano dei giorni passati.



La fece sedere sulle proprie cosce. Le scorse con un dito, sfiorandolo, la pelle scura del braccio, solo un po', più che sufficiente per osservare l'eruzione dei piccoli punti della pelle d'oca. Era ancora rigida avrebbe voluto contenersi. Ma il sorriso, celato a fatica, non mentiva.


Beh, ora passo a scrivere le cose più direttamente, raccontare in terza persona è meno diretto. Ci siamo baciati a lungo. E' stato bello ritrovare tenererezza intima. Quella scalda tutto il resto anche. Tra le altre cose AMan è voluto tornare sulla questione della ricerca sessuale, della nostra evoluzione. Le ha detto, molto semplicemente e senza giri di parole, che la sua passione, che la sua esuberanza sessuale è fondamentale.

Le ha detto che l'aveva desiderata molto. E ci sono stati giorni in cui l'aveva desiderata superbamente e finemente troja. Se vuoi il mio cuore, sai che mi conquisterai colla tua testa e col tuo bacino erotici. Il desiderio di te troja cova, sempre, tienilo acceso. La squaw brillava, in silenzio, sa che è una sfida per lei, questa.


Abbiamo fatto due passi, dopo settimane. Una passegiata minore, lungo la carrereccia tra campi riarsi.

Prima di tornare a casa e far l'amore. Accanto a me, le braccia sul mio fianco, stringevano.


damn'it, i'm back home


(*auro*)

2 commenti:

Fezensac ha detto...

l'esposizione della nuca è per me uno dei richiami erotici più alti. bellissimo post: solo un'osservazione se mi è permesso. l'aggettivo algido va abolito, non c'è sfigato o pseudopoetessa che non lo usi, e non ha senso leggerlo qui da voi. per me l'unica cosa algida resta il magnum o il cornetto

AWomanAMan ha detto...

x clara1976:

Ahaha, ti sei regalata un paio di Geti? E chi le usa? I lottatori di sumo? ciao bao, clara.



x Fesenzac:

La nuca, mio Dio, la nuca. Nuca, chioma raccolta e tirabacci che destabilizzano, i tirabaci sovversivi.

Ho riletto, ora, ci sono un sacco di errori, refusi e modi bislacchi, punteggiatura traballante. Scritto di fretta. Apprezzo comunque la segnalazione. Sai che è raro? Siamo così lontani dal kaizen, come mentalità.

Algido, hai ragione, potrebbe essere termine abusato. A volte si cade nel tranello di ricercare parole desuete o presunte tali. A me non dispiace la ricerca in quella grande parte del nostro vocabolario che giace polverosa, abbandonata.



Ora mi prendo il tempo per alcune correzioni.