domenica 27 maggio 2007

Vanno, vengono

Vanno vengono i momenti.

Sono meno di un respiro, ore di gioia meno di un temporale estivo.

Dopo le settimane, ecco lo stare assieme fantasmagorico, di poterti tirare i capelli, di prender tutti i baci sul coppino, di camminare mezzi ciurmati in una strada di prati e boschi, dopo aprile e dopo maggio.

Ecco, forse ora, placata la fame di te, dopo gi assaggi d'ambrosia, ora, amore mio, mi manchi. Ora che son qui, pronto per impazzire ancora un po' con te, ora mi manchi.

Ora son altri quattordici giorni.

Vanno e vengono le gioie.


nuvole


(vittorioubertone)

2 commenti:

Sonorson ha detto...

Non sarebbero gioie, se non andassero e venissero in modo così inevitabile ed imprevedibile

AWomanAMan ha detto...

La gioia è uno stato d'animo prettamente transitorio. Abbisogna del suo opposto per essere vissuta e percepita appieno.

E' un tentativo naif e sciocco quello di pensare alla felicità o alla gioia perpetue.

No pain? No joy!



Da questo punto esaltiamo il contrasto e aborriamo l'atarassia.