venerdì 2 marzo 2007

Virtù della lussuria - 5

(Virtù della lussuria - 4)


Le aveva raccontato che nella giornata di ormoni impaziti era capitato sul sito di un tipo che trombava le mogliettine in combutta coi rispettivi mariti. Racconti osceni di trepidazini maschili per i godimenti lascivi e ingombranti delle proprie spose, donne che si lasciavano andare.

A-Woman, bisogna lasciarsi andare, perdere le inibizioni, per potere godere ingordamente.

Ascoltava incuriosita. Gli occhi brillavano.

Ha un cazzo grosso, lungo e largo.

Ah si!?

Immaginati alle prese con un attrezzo del genere. Scriveva che ha inculato una. Ha fatto fatica a infilare il glande. Poi la donna, la mogliettina irreprensibile, si è rilassata, si è ripresa, l'ha accolto tutto, centimetro per centimetro, a sprofondarsi. E si è scatenata, eroina travolta dal suo piacere di femmina estrema, il piacere colle dimensioni di un priapo. La moglie ha preso e condotto il ritmo. Ci illudiamo noi di essere i chiavatori, ma siete voi le direttrici d'orchestra.

Ma ti eccita?

Si, mi eccita. Vedere che ti siedi lenta su un cazzo, lenta perché fatichi ad accoglierlo. E' una fantasia di molti uomini, la propria donna alle prese con un cazzo smisurato.

Mi piacerebbe...

Stranamente, quel luccicore negli occhi continuava: sentiva nel culo la punta del glande di AMan che premeva attraverso la sottile fetta di carne sul punto G, il suo busto che le scaldava la schiena. Immaginava che il cazzo di silicone che la sua mano destra conduceva sempre più freneticamente avanti e indietro, un po' algido fosse solo la proboscide di un maschio che ne rivoltasse il piacere, lì nella fica bagnata.

Non sarà facile, A-Woman.

Dammi una mano. Fidati. Devi avere fiducia. E ci arriveremo. Se lo desideri.

Si, lo desidero. In effetti...

Eravamo nel traffico, ore venti e qualcosa di un lunedì sera.

Le luci rossi, erano fanali, si allungavano, indietro. Le lanterne rosse si erano riaccese


senza titolo


(mirelabratu)

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