mercoledì 31 gennaio 2007

Gocce

Domenica mattina mi ha detto che andrà dalla sua ginecologa. Anche per la pillola.

Lunedì sera, seduta sulle mie gambe, le ho detto mi ha creato un rimescolo, dentro, quello.

La pillola che avvelena il corpo.

Ma due pillole già hanno avvelenato due, anche me un po'.

Mi crea un rimescolo dentro, questa zona della vita, di noi.

C'è questa zona di inanità, di limbo, la terra di nessuno, sterile, tra noi due, dentro di noi.

Ha pianto, poi.

Le ho baciato gli occhi e le gocce che scendevano.


Sì, siamo tornati alla normalità e a tutte le indecisioni.

Ciò che è successo non è svanito.

Una goccia d'anima che si è seccata.

Ora si vede il segno circolare, di sale, sul lucido.


hold(fazen)

4 scatole


Ciao super orso. Mi sento da sola senza te sul treno.

E' stato bellissimo, AMan, come abbiano fatto l'amore. Sono tanti mesi adesso che stiamo insieme e per me è sempre meraviglioso. Ti desidero, molto.



Non hai idea delle risate che ci siamo fatte io e [...] ieri pomeriggio, quando abbiamo letto il tuo messaggio, quello delle quattro scatole di preservativi.

Abbiamo pensato alla commessa e poi riso fino alle lacrime.

Ti amo.

martedì 30 gennaio 2007

Bone labbra

Ciao bella gnocca colle labbra unte di sugo


Pensiero fine di ieri meriggio.

Endurance


Abbiamo fatto l'amore, ieri. Sul divano, a casa di A-Woman.

Erano finiti i profilattici "soliti", rimasto solo un campione promozionale di Primex Endurance (long-love cita la confezione).

'mmazza che fatica, non si finiva più.

Alla fine ha tolto il camice_di_forza_con_anestetico, un goccio di olio di girasole e ha proceduto sul retro. Solo che il lollo è rimasto ancora tonto a lungo e ha capito solo tardi in quale razza di paradiso era finito.

Alla fine esso ha dato segni di apprezzamento.



Uan tu fri

L'ordine di pubblicazione delle pagine del diario, in una stessa giornata, è importante.

Più delle immagini (a questo punto non serve neppure aggiungere "e più dei contenuti").

lunedì 29 gennaio 2007

Immaginario vs realtà

A-Woman sta sperimentando nuove fome di logistica per recarsi al lavoro.

Traduzione: considerato traffico stress e costi, ci sta provando in treno (ed in più ci vedremo pure, mannaggia, rischiamo di disturbare gli altri viaggiatori coi nostri sbaciucchiamenti obesi e rumorosi).



Il babbo di _zzz ha la passione di rimettere a posto delle bici eccellenti (letteralmente gettate via). Gli si stava chiedendo se avesse 'na bicicletta a portata di mano per la cinghiosprinta.

Oddio, forse non capiterebbe proprio questo, ma...

Osserva l'esito della gugglata e la foto a destra di quella. Quale? Eddai, "Booth babeja oli tietenkin", testona di manzo, non hai capito?



Ecco.

Finalmente.

Trovata!



Dopo vane e lunghe ricerche iconografiche, l'abbiamo trovata.

Ciò che immortala la differenza tra immaginario e realtà.

Ciò che accadde spesso nei privé, sia pur in forme non esattamente identiche o anche in altri luoghi del mondo dell'eros trasgressivo.

Dunque



  1. pinguedine

  2. competenza nelle ultime novità del virtual-mondo (*)

  3. feticismo del piede

  4. scelta accurata dell'abbigliamento

  5. segni di opulenza ritenuti da alcune eccitanti (**)


 


(*)

Sulla sporta blu la scritta "Playstation" in bianco

(**)

Durante i trasporti più voluttuosi permettono ancoraggio e stabilità

domenica 28 gennaio 2007

Riprendo il non controllo

Ti avevo scritto la mia buonanotte, ieri sera. Avevo mangiato e bevuto decisamente troppo. Mi è spiaciuto che tu non ti sia fermato ma la casa è piccina, è quella che è. Sei stato molto carino con i miei. Vorrei tante cose... ora aggrovigliarmi a te sarebbe proprio il top.

Ciò che mi era consentito, ieri sera, era solo la buonanotte, con un abbraccio e un bacino ad AMKid, che è sempre carinissimo. Questi sono stati i miei pensieri.

Prima di addormentarmi. Prima di oggi.

Prima di questa mattina con la voglia di te.

La mattina di una giornata dura.

Sì, dura.

Perché è dura starti vicino e non poterti strapazzare. un po'. Ho voglia di fare l'amore con te, voglia di sentire il tuo corpo caldo sul mio, dentro il mio.

Ti strapazzerei come si deve. Avrei voglia di...

Quante cose in quella sospensione.



Scronf

Scronf

~:o)

Mi sta ritornando un po' il matto.



Piano piano sto riprendendo il non controllo di me stessa.

Buonanotte, orsone. Sono lì vicina a te.


engineering


(*auro*)

Libero arbitrio

calla trio


Oggi siamo stati in tre più tre.

_zzz, AMan, A-Woman. Ciascuno con il figlio amato che ci ricorda storie di amori iniziati, sbocciati, fioriti e poi avizziti. Sono rimasti tre piccoli amati. Tre bambini, segno della vita che continua.

Tre adulti segno che errare è il passo per vivere e per nuove forme. La fine che è l'inizio, la ciclicità del tutto impermanente.



E' diversa dalla famiglia di sangue la famiglia che formiamo spesso.

E' la famiglia del libero arbitrio, delle persone che si scelgono per affinità, per vicinanza e stima reciproca. Non è il sangue ma ..come lo chiamamo? Amore amicale.

Dalla stazione su per il monte, nel sole di questo gennaio marzolino, il cibo semplice, poi il calcetto, le parole davanti al caminetto, la cena, il fuoco e il desco col cibo, il cibo della vita, mangiato insieme, distribuito e pregato insieme.

Quale festa sarebbe senza il cibo?

In tutto questo i raggi di sole. Ma non era Elios. Erano UnaDonna, UnUomo.

Poi le ore oscure hanno dato il segnale della ritirata.

Ciascuno per la sua via.

Felici di libero arbitrio.


(immagine: nonnygoats)

Libero arbitrio

calla trio


Oggi siamo stati in tre più tre.

_zzz, AMan, A-Woman. Ciascuno con il figlio amato che ci ricorda storie di amori iniziati, sbocciati, fioriti e poi avizziti. Sono rimasti tre piccoli amati. Tre bambini, segno della vita che continua.

Tre adulti segno che errare è il passo per vivere e per nuove forme. La fine che è l'inizio, la ciclicità del tutto impermanente.



E' diversa dalla famiglia di sangue la famiglia che formiamo spesso.

E' la famiglia del libero arbitrio, delle persone che si scelgono per affinità, per vicinanza e stima reciproca. Non è il sangue ma ..come lo chiamamo? Amore amicale.

Dalla stazione su per il monte, nel sole di questo gennaio marzolino, il cibo semplice, poi il calcetto, le parole davanti al caminetto, la cena, il fuoco e il desco col cibo, il cibo della vita, mangiato insieme, distribuito e pregato insieme.

Quale festa sarebbe senza il cibo?

In tutto questo i raggi di sole. Ma non era Elios. Erano UnaDonna, UnUomo.

Poi le ore oscure hanno dato il segnale della ritirata.

Ciascuno per la sua via.

Felici di libero arbitrio.


(immagine: nonnygoats)

Un giorno saranno

AWoman si è fermata col figlio. Per una volta non è fuggita, nel fine settimana, dai nonni nella città natale.

Basta poco, un momento incui si incrociano i nostri sguardi o gli occhi brillanti.

Incontri fugaci, quasi clandestini. Rubati.

Basta poco per la gioia.

Sì, i bimbi crescono. Un giorno, giustamente, ci daranno una pedata nel culo, saranno nella loro vita.

E la mia vita?

Sono stata felice di fermarmi qui.

Molto felice.

venerdì 26 gennaio 2007

Paradossi emotivi




  • E se cambiassimo tutta la prospettiva? se ribaltiamo il concetto potremmo anche scoprire che quello che cerchiamo non è il sesso… mi spiego meglio: se invece che puntare tutta l’attenzione sullo scambio fisico ci concentrassimo su cosa in realtà ci stimola alla “trasgressione”? Mi sorge il dubbio che in alcuni di noi (forse me compreso) la vera molla sia una ben più inconfessabile voglia risvegliare l’emotività, compressa e da anni di rispetto delle regole, di responsabilità, di sicurezza (anche sentimentale): l’ansia, il desiderio, l’incertezza, l’irrequietezza, la tensione, la voglia di scoprire, “le farfalle nello stomaco”, tutte cose che sicuramente abbiamo provato nella vita, e che forse ci mancano. Però abbiamo paura di farlo da soli e non vogliamo tradire e ferire chi ci sta al fianco…e come i bimbi in braccio ai genitori, cerchiamo di divincolarci dalla stretta per andare via..ma rimanendo sempre a contatto visivo, ad una distanza che permetta di ritornare facilmente indietro, al sicuro.

    Aldebaran

    (scambio di coppia)



Come potrebbe essere che non cerchiamo le emozioni?

Come potrebbe essere un eros oltre la coppia senza emozioni?

La curiosità, l’istinto, la voglia di essere seducenti e sentirsi di nuovo protagonisti del gioco, di essere su quella barca coi marosi che ti vengono incontro e che ti inorridiscono, ti terrorizzano e che ti fanno gridare e pure gioire.

Ma anche iniziare quando non si avrebbe bisogno, necessità alcuna di quelle emozioni, che già ci sono, forse mai a sufficienza, non è detto affatto che sia la via giusta.

Forse è solo quella ricerca dell’apoteosi e del dramma che rende vivi, che vivifica la biochimica dell’anima che vivifica la biochimica del corpo che poi sono la stessa cosa. Con aspetti e problemi paradossali.

Per essere dei chiavatori, bisognerebbe essere meno emotivi. Perché gli eccessi di adrenalina vengono compensati con altre sostanze tra le quali alcune inibitorie dell’erezione.

Il paradosso è che quando sarai calmo, un po’ distaccato, magari farai un panino o un groviglio a quattro o…

Ma non sarà più così emozionante.

Nell’eros due tre e oltre, nella danza, nello sci, nel …


Il fatto di non farlo da soli è la cosa più difficile e quindi la vera sfida. A riuscirci apre orizzonti nuovi di intimità e unione straordinaria (è una dinamica questa che prescinde dal sesso).

Anche se abbiamo toppato, ci siamo schiantati a tutta velocità e siamo fermi ancora tumefatti, ne sono ancora convinto.

Cavolo nero

25/01 19:17

AMan wrote:

Fatto le braciole col cavolo nero. Ma non buone come le tue. Mi devi insegnare.


25/01 22:39

A-Woman wrote:

Vorrei sentire il tuo braccio intorno a me adesso...


26/01 07:10

AMan wrote:

X  1Volta a ronfare prima di te, cinghiosprint. 'mmazza che sogni: non sapevo che il cavolo nero colle braciole fosse... xxx psichedelico! :o)


26/01 08:27

A-Woman wrote:

Buongiorno orsone, mentre aspetto di fare l'eco ti mando un mezzo bacetto, non di più se no ti potrebbero fare male, non si sa mai che ti rimangano poi indigesti, troppo pucci pucci.

Buon lavoto sux carciofon :-)


26/01 09:33

AMan wrote:

Il cavolo nero è un cibo afrodisiaco. Vedo stivalazzi, minigonne e pubblicità di intimo ovunque stamane... :P


26/01 12:28

AMan wrote:

E' andatoTuttoBene allaVisita alla patata e dintorni? vorreiTantoLeccarti lì s8. Poi strapazzarti benBenino, sentirtiGrugnire. Poi, dopo, baci,cibo eLeTueCarezze


26/01 12:43

A-Woman wrote:

Tutto ok


Disallineamento in atto?


cavolonero


(loungerie)

assraelis


L'eros può essere veramente dissacratorio.

Bisogna essere semi dementi per seguire i dettami kosher (poi magari uno si fuma 50 camel senza filtro al giorno, ma il tabacco non era previsto a quei tempi, quindi non se ne fa nulla, fumi pure).

E ancora di più per incazzarsi per l'uso poco ortodosso di un simbolo.

Stessa genia di quegli idioti che bruciavano le ambasciate danesi per le vignette su Maometto.

giovedì 25 gennaio 2007

Coffea Robusta

Mi stavo spogliando, è spuntato dal bagno. Sì, improvvisamente, non me lo aspettavo certo, dopo quella serata tranquilla, il fuoco ed il cibo. Era un po' sottosopra collo stomaco, mah, pranzi indigesti di lavoro diceva. Un paio di vicini a cena, invitati all'ultimo momento. Avevo preparato la ribollita e ha voluto che festeggiassimo, con un paio di ospiti.

Non ha potuto gettarsi sul cibo, sul mio cibo, bulimicamente, come avrebbe voluto. E così, uscito dal bagno avevo ancora le bracci per aria, stavo togliendomi la maglia, ha deciso che si sarebbe gettato tu me.

Ho visto lo sguardo.

Ho visto la luce.

Poi le sue mani su me. Le sue carezze.

Non credo volessimo far l'amore, in principio. E' venuto da sé, è accaduto.

Viso a viso, a stringerci. Era nudo, sentivo il suo  busto stringermi. Mi stringeva e poi gli occhi negli occhi. Come l'odore di una miscela di arabica e robusta in un vicolo del centro. Vivi e cammini e senti quell'odore di caffè, tostato, quell'aroma vivo ti porta lontano, in piantagioni esotiche,  in sacchi di juta e poi fino in piazza, Penazzi mani sapienti lavorano e torrefanno e tostano e l'aroma gira, intorno al castello, si, con la nebbia, tra le luci al neon o al mercurio, la sera, quando torni a casa.

E le sue mani, che giravano sul mio volto, poi sui miei seni, di nuovo a scendere per il collo, la schiena.

Era l'aroma del caffè, che portava piacere e schiume voluttuose, da leccare anche la tazzina, il bordo.

Mi ha chiesto che gli mettessi il cappuccio. Ha scherzato, ha detto che non l'avevo messo bene, i soliti gridolini scemi che fa fino a quando non mi metto a ridere e gli do dello scemone.

Mi ha presa per i capelli, mi ha girata.

Non vedevo nulla, sentivo i capelli, quasi fossero le redini di quel carro che porta i sacchi di caffè, la sera, al magazzino del Consorcio General Cooperativo de Café, a San Juan. Tutto quel brulicare di vita, di mani callose e rugose che scaricano il frutto del lavoro e fuori silenzio, i colori e il silenzio del vento, gli odori della terra e del caffè.

Sentivo il suo affondare, in me, le mani ancora sui seni e sui fianchi.

Si è chinato, la testa sotto il busto, mi ha fatto ridere, l'ho visto che mi guardava, tra noi la mia spalla, il mio braccio ed il seno sinistro, col capezzolo eretto, che penzolava nel vuoto, muovendosi con noi. Un po' stravolti, i visi deformati dalla gravità, ci siamo messi a ridere. Può essere così antierotico, ridere, goffamente, buffamente, ma ridi, che importa, ridi!

Poi l'eros ha ripreso le redini, vedevo solo le sue gambe, dietro, muscolose, belle, quanto mi sono piaciute, i muscoli che si contraevano e poi il respirare via via più affannoso.

I colpi dietro che attizzavano il mio piacere ed il suo scioglieri in me.


Stamattina me ne sono andata a far colazione al bar.

Avevo voglia di capuccino, quello fatto col caffè buono.


A Rainbow of Colors


(thombo2)

mercoledì 24 gennaio 2007

inquinamenti


$ex trash and doll'n'roll.

martedì 23 gennaio 2007

Dea yin


I nostri ritmi non sono generalmente i ritmi yin degli stantuffamenti percussivi pornomeccanici.

Ma talvolta, a sprazzi sì. Sbattersi quasi brutalmente fino ad un istante prima dell'acme, poi fermarsi a respirare.

Sabato è successo, ci siamo sbattuti.

Era passata qualche ora, AMan si è fatto forza, c'era qualcosa che le voleva dire, i sospesi non sono cosa buona.



Quei suoni erano quelli... , quelli di quando eri sotto _ato. Non so se lo vorrai sentire, ma ti amo, ti stimo anche per la tua femminilità sopra tutto. Sei una dea quando scopi.

Non so che dirti, AMan, l'ho rimosso. Rimango matta ma ho rimosso, così non mi era piaciuto.



Si sono abbracciati forti, dopo quelle parole. Parlare, rimuovere i sospesi da gioia.

Poi baci e taralli.

Resti di baci

Durante i pasti un nostro vezzo, una scemenza che ci ridere è quella che l'orsone gli prende la mano, la guarda negli occhi e poi "sbausciando" le sbaciucchia colle labbra turgideumide all'olio, resti di ragù e briciole varie il dorso. Il ritorno è uno "scemone bruttone" con sorriso.



Nei rari pasti che condividiamo. Oggi non era possibile. Briciole tracce di ragù solo via GSM.


AMan wrote:

Se tu fossi qui ti sbaciuckierei tutte le guance colle labbra all'olio, pomodoro e broccoli.


A-Woman wrote:

Beh, ora non esageriamo. Ti amo orsone. A più tardi.


Round Lips


(sneezonaut)

lunedì 22 gennaio 2007

Una danza

Due amici si sono fermati la notte, sabato sera. Abbiamo lasciato loro la casa dell'orsone, abbiamo passato la notte a casa di UnaDonna. Crollati nel letto dopo una giornata intensa per il sonno ristoratore. Poi la mattina cambia tutto, si rinasce un po'.

La casa di AWoman è sguarnita dell'armamentario per il sesso.

Neppure un profilattico, consumati tutti, scorta non più ricostituita.

Donna, che ne diresti? Passiamo sul retro? Hai voglia? ti ricordi? Basta poco, quando sei lì, in fibrillazione. Le pupille dilatate, le labbra tumide, le guance leggermente arrossate. Sappiamo come fare. Le cose che puoi mangiare sono le uniche che fanno bene anche dentro. L'olio extravergine di oliva ha un odore spiccato, cambiamo. Olio di girasole.



Qualche goccia, un massaggio molto piacevole sul cazzo tronfio dell'orso.

Sai ciccio, la vitamina E fa bene. Adesso ciccia ti fa un bel massaggino e poi tu le porti tutte quelle cose buonine nel suo culetto.

Oddio, abbiamo riso come degli scemi per quella frase (non la ricordiamo neppure esattamente, più qualcosa del genere, questo è il problema di non scrivere subito).

Si è spostata, si è alzata, a respirato profondamente. Si è seduta, socchiudendo gli occhi.

Mi batte il cuore, mi batte il cuore, AWoman, le ha detto.



Sentirsi trasportati dal piacere è sempre un'esperienza positiva di vita, fa bene.

C'è un particolare che abbiamo imparato a conoscere: oltre alla respirazione profonda che permette il controllo, nello smorzacandela anale è importante che la donna riesca a strofinare il clitoride sul pube dell'uomo. E iniziare una sequenza di ritmi intensi, di movimenti bruschi, rudi e di piccoli movimenti, quasi statici, alternati. Una delle varianti della spinta di tao, anche se non così organizzata. Il trucco? La fatica, il governo che fa la donna del proprio piacere, se lo deve guadagnare, dipende quasi esclusivamente da lei. Inizia un gioco di movimenti del bacino basculante, i muscoli del perineo che si esercitano, che è inebriante, stupefacente, la donna, sopra, artefice del proprio piacere, se solo si lascia abbandonare alla fantasia del proprio corpo, alla propria voluttà.

Una danza sensuale di movimenti, una danza di respiri e rantoli.

AMan le ha comunicato la sua partecipazione, le mani alternate tra seni e bacino, ad aiutarla nel trovare nuove combinazioni di angoli, ad incitarla, dai ci sono, il tuo piacere mi da piacere.

Non ha impiegato molto, UnaDonna, ad arrivare alla sequenza di sussulti.



AMan l'ha stretta a sé. E' un momento di abbandono, di affetto, diverso da quei momenti in cui le chiedeva di abbassare il bacino, per sentire i seni gonfi e i capezzoli irrigiditi carezzargli i pettorali.

Le ha sussurrato che ora, l'avrebbe girata e inculata alla pecorina.

Non gli ha risposto nulla, solo un lampo brillante negli occhi e le mani, intrecciate intorno al collo, che lo hanno stretto più forte, gli hanno tirato un po' i capelli ricci.

Si è girata e gli ha posto le terga.

Fino in fondo.


Tuareg disco


(nygus)

domenica 21 gennaio 2007

ven sab

Venerdì sera, A-Woman in crisi, stanca, pensierosa. Si è sfogata, voleva gettare tutto per terra e romperere tutto, il cibo indiano di traverso, muglai e tandori all'acquina delicata di rose, tanto che gli emiliani muoiono col piccante, basta un nanogrammo di capsicum che muoiono ustionati.

Ha parlato, AMan ha ascoltato. E' come tornare a respirare.

Poi al cinema, quel tanfo di oli rancidi di terza categoria per produrre popcorn mefitici.

Ci siamo guardati e baciati, erano loro od eravamo noi, la storia?

Usciti tardi, sull'autobus, nella notte, un autobus di studenti e gente del mondo.

Fino a casa, desideravamo solo stringerci e addormentarci abbracciati. Ore due e quaranta, a cucchiaio, le braccia tra i seni, le labbra sulla nuca.


Sabato mattina ci siamo svegliati e abbiamo fatto l'amore. AMan gli ha detto: resistiamo, ti metti quelle scarpine, mi fanno impazzire, ricordi quella volta. Le scarpine e quel tanga porco che ti ha regalato la tua amica. Ma non abbiamo resisitito molto. Abbiamo fatto l'amore col cicciorosino. E vederci persi, persi nel piacere, è capire che siamo amici, compagni, genitori. Ma siamo amanti, è un amore carnale il nostro, non siamo amici o fratelli.

La sera abbiamo avuto quatto amici a cena. Ce lo siamo detti, non passeremo, per ora, giornate intere a scopare come ricci, quelle quattro sere sono stati chiare come indicazioni. Rendere altro importante.

Cucinato col cuore, per gli amici, insieme.

Stamattina ci siamo divertiti, appena alzati a scherzare coi nomi del menù.



  • Crema di mare e terra, una zuffa di vongole e guanciale, monnellaccia delle papille

  • Carciofi buonini alla giudea, mannaggia a quei golosi di ebrei

  • Branzino alla trapanese un po' allegro nella marinatura, sapori di sole e di vento, di salsedine e di fiori di limoni, che impone il silenzio, quando entra nelle bocche

  • Lattuga gentile fatta coll'olio buono, l'aceto verovivodimadre e condita con amore

  • Croccante di mele allegre, brutte,antiche e buone e avena scricchiolante.


Avevamo fatto l'amore ancora, prima di andare a fare la spesa.

Poi di corsa, a caccia di ingredienti e delle delizie, dei cibi e dei vini.

Ci siamo amati molto, mentre cucinavamo, insieme. Erano le nostre mani, abili, che giocavano colla vita, col cibo, coi sapori e i sensi, accarezzano,stringevano, pulivano, i polpastrelli stringevano e scorrevano sul guanciale, gli occhi guardavano, le labbra vicine, e poi di nuovo le dita sul cibo vivo e sano e goloso, sulle squame, a spremere i limoni, e tritare e voltare e farcire.

Un preludio alla seduzione di amici, sarebbe avvenuta in un paio d'ore.

Noi ci siamo sedotti.

Nei baci in silenzio, nel parlare, della vita. Del nostro bambino, quello che non sarà.

Parlare di noi, un po' persi e che ci ritroviamo.

Cicciorosino

Stavamo salendo.

Scarponi impolverati, nell'aridità sconcertante di questo autunno caldo, ventoso, acre.

Qualche gemma più grossa, le primule stentate che fioriscono, le prime infiorescenze insane, folli.

E vento, sempre vento, caldo, per la stagione, un vento che ti secca.

Un passaggio orrido, un campanile di pietra serena lì sospeso, il precipitare verso la valle, giungeva il ronzio del traffico, da sotto. A pensare alle meraviglie che trovarono Stendhal e Goethe, un mare di valli verdi, di boschi, prati e qualche povero borgo in pietra. Appennino.



Mi ha guardato. Mi ha detto: eri bella, ieri, col tappo rosino.

Ho sorriso.

Sì, mi hai sorriso, mi guardato gli occhi e poi le labbra. Eri bella e stretta. Mi eccito, ancora. Senti qui.

Si, anche io mi eccito, AMan. Ti amo così, tentatore, diavolo.

Puoi immaginare, il tuo culetto con un bel tappo rosinoin mezzo?

Che scemone.

Abbiamo riso un po', che avranno quei due matti, avranno detto.

Abbiamo riso, torniamo a ridere un po' finalmente, del nostro amore matto.


Siamo tornati a salire, tra la polvere e le foglie secche.

Su, fino in cima. Sei anime nel bosco polveroso, fino in vetta.


Due giorni per noi, finalmente.


Amoramento

Stiamo passando ad un'altra forma.

Stiamo cambiando pelle.

La voce cambia, si fa più profonda, alcuni giochi sono opachi, la plastica colorata ha perso lucidità, da tempo.

Giaccino in un angolo, consunti, quante ore passate così, un po' di polvere ed altri oggetti sopra ora.


Sì, AMan. Stiamo cambiando.

Dall'innamoramento all'amore.

Vieni qui, donna mia, entra un po' nel mio cappotto, ti scaldo. Stringimi un po'.


Cemeterio de trenes


(joanfabrégat)

venerdì 19 gennaio 2007

Maiali senza pensieri

A-Woman

Buon pranzo orsone. Quando ti sbaciucchierei volentieri!


AMan wrote:

A-Woman, piano miStaTornando laVogliaDiStrapazzarti porcamente, diDesiderarti laida&voluttuosa, qualkeCapriccio. Anke seLoTemo. 6Sempre laMiaFemminaDesiderata.

Nn vedo l'ora. Penso tanto inStiGg... a gioia&limiti diNoi fidanzamanti.


Stasera usciremo, ci incontreremo in città. Finalmente. Dopo settimane, il nostro primo fine settimana intero.

Per ritrovarci. Le parole, i dubbi, i desideri, i timori, cosa vogliamo fare?

Ci manca di strapazzarci un po, di tornare a fare i cinghialoni spensierati. Noi al centro del mondo.

Sì, ci manca anche quello.


sono dei maiali


(checiàp)

Nudi

Siamo nudi, da sempre, in questo diario erotico.

Apoteosi e sconfitte.

Pregi e mediocrità.

Non è un film. E la nostra storia, l'eros della nostra storia. Ombre, buio, compresi.

Letture veloci di una rappresentazione, di una mappa molto limitata, ristretta, della vita di UnaDonna ed UnUomo. E commenti che vorrebbero scandalizzare, colpire, che dicono quanto già scritto. A volte scrivono capricci e suggestioni di viaggi personali, ciò che è vero nel loro mondo, nessuno lo discute. Nel loro mondo. Non nel nostro.

Siamo già nudi.

Esporre le proprie debolezze, le proprie vergogne, ti rende forte, molto forte.

giovedì 18 gennaio 2007

Molto cambia

A-Woman wrote:

Vorrei essere lì con te, colle tue mani, tra le tue mani, con te in mezzo alle mie gambe. Ancora questo tempo prima del fs. Mi manca proprio il ns fs che non arriva.


AMan wrote:

Siamo in questoParadosso delDesiderioMassimo causato da questeAttese, da 'stiDigiuni ke pare nnFiniscano mai. Poi quei 2 gg inCui si accumulaTutto. Poi diNuovoLontani. Nn è facile. Mi manca di passare 1 7manaConTe, anke xConoscerci 1po' comeCompagni, oltre keComeAmanti. E' bello questo ma anke logorante, interr8, a singhiozzi. Già.


Stavamo tornando dal lavoro, si erano scambiati quei pensieri, perché sono giorni di riflessione e di molti pensieri, questi. Cosa cambierà?



E' passato da casa di UnaDonna, ha bussato, non ha resistito. Il piccolo AWKid in bagno. Ella sorrideva, in silenzio, uno strofinaccio in mano. Un abbraccio, le labbra appoggiate, per un attimo. Via, via.

Un bacio rubato, è un tuffo e molto cambia.

C'è profumo di bosco e nebbia, qui fuori.


Nebbia nel bosco(danieleparodi)

mercoledì 17 gennaio 2007

Apri il frigo



  • Si, passa un bel culo e ti giri a guardarlo e poi perdi tempo con tutte quelle bischerate. Mamma mia che peso il sesso! Ho perso tanto tempo nella mia vita a tenere sotto controllo quella bestia, con tutti i complessi di colpa, la moralità.

    Tiziano Terzani

    La fine è il mio inizio

    Longanesi

    p.299


Sono tornato a casa tardi dal lavoro. Quel dibattere interessante, da Pralina e FikaSicula. Luoghi dell'eros.

La bestia è sottocontrollo, non morta. Il piacere tutto mio, l'oscenità, il porno, la cultura sessista. Sesso, porno, piacere, libertà, persone.

Ho mangiato qualcosa. E lo sfizio, quale sfizio, poi, da solo, senza te lontana?

Un porno. Poco osceno, mediocre. Con ciò che desideravamo, che desidereremo? lo vedremo insieme ? Poi il sesso per piacere tutto mio.

Come aver fame, aprire il frigo, un bicchiere di bianco, pane e un po' di salsa tonnata. Non è un pasto, ma è buono lo stesso. Quando ti vien fame.

Solo che ora non è più spensierato.

Contraddizione

Forse è più di uno spavento.

Ora c'è la lontananza che precede il nostro fine settimana.

Ce lo siamo detto, siamo stati irresponsabili. Ma questo ha un senso, tutto ha un senso. E così, in fondo, c'è mestizia, forse sarà solo il solito lungo periodo che precede il nostro fine settimana.



Ora ci sono i pensieri di A-Woman. Tornare o meno nella città natale. Da una parte le difficoltà logistiche e di gestione della prole, senza l'aiuto dei genitori. E poi la gestioni dei rapporti umani, al lavoro, con una capetta dispotica che sta verificando fino a che punto può estendere il proprio dominio.

Dall'altra un po' di coscienza c'è che questa è una storia meravigliosa, coi suoi schianti, le sue apoteosi, le tumefazioni, i brividi della gioia e i lividi.

Abbiamo sbagliato.

Ora dobbiamo capire cosa si può migliorare e cosa c'è di autenticamente sbagliato. AMan, mi piacevi, così come eri, io mi sono innamorata di te, così come sei.

Col paradosso, che ora, in alcuni istanti, A-Woman si trasforma in tentatrice ed AMan in ammonitore.

Poi c'è la solita chimera, la contraddizione irrisolvibile, la distanza che fa soffrire è quella che alimenta il desiderio, la tensione.


fosse anche un sogno matto


(*auro*)

martedì 16 gennaio 2007

Spavento coi fiocchi

Siamo tornati in palestra assieme ieri. Una cena di cibo semplice e saporito e poi via, nella nebbia. il tempo per parlarsi un po'. Eravamo consci di ciò che successe a Trieste? Lo volevamo? Ed il panico, poi?

Abbiamo faticato insieme, in mezzo ai compagni di fatica. Qualche metro lontani, il corpo che si muoveva, i sorrisi di buono spirito interno che affioravano.

In auto i pensieri per le difficoltà col babbo di AWKid e quelli per ciò che sarà, che deve essere tra AMan e AWKid.



Siamo spaventati. A-Woman gli ha mandato dei pensieri di passione. AMan un po' in frenata. Dobbiamo variare, quel sesso matto ci unisce ma ci può dividere.

I pensieri sono ancora molti e si accapigliano in risse di matasse complicate.

E ci intimoriscono.

Ci siamo goduti l'addormentarsi insieme, semplicemente.

Mi leggi qualcosa, squaw, prima di addormentarci?

Eh!?!?

Abbiamo riso per quell'espressione, "'na voja"... Qualche bacio prima di addormentarsi, prima baci sulla schiena, quel lembo scoperto, tra maglietta e brache, mentre A-Woman si beveva un goccio d'acqua poi le carezze dell'orso sulla schiena, sotto la maglietta, la carne morbida, liscia e tiepida coi nostri piccoli godimenti per il piacere casto, ricevuto e dato.



Stamane qualche bacio e la vellutata d'agrumi e kiwi, preparata dall'orsone ad UnaDonna, prima che scappasse nel traffico.

Arrivederci a venerdì sera.



Ci siamo proprio presi uno spavento coi fiocchi.


Non c'è nulla di irreversibile


(valeriayou)

lunedì 15 gennaio 2007

Chiudo gli occhi

Penso a noi, AMan, a quando mi hai portato le ciliege. Alla nostra prima volta insieme, un po' incoscienti, andare via un fine settimana senza quasi conoscerci. Poi il nostro percorso, i litigi, il troppo sesso, ... "troppo"... ;o)

E ora dopo ciò che è successo, dovrei prendere una decisione importante, come quella di tornare a [...]. Dovrai aiutarmi a capire quanto è importante il nostro futuro insieme. Non voglio perderti, AMan.

Col corpo sono in casa, neppure lontana da te. Ma il mio cuore, la mia testa, la mia anima sono lì, AMan, lì con te. Se chiudo gli occhi posso sentire le tue carezzze, le tue mani calde che mi toccano.



Cosa mi dici? che forse dobbiamo placare questo sesso matto? dobbiamo curare le molte cose che ci piacciono e ci accomunano? cultura, sport, cibo e amici, alpinismo e viaggi?

Ma questo lo abbiamo sempre fatto, AMan.

Mi prendi le mani le baci, ora le tue sul mio viso, mi guardi e ridi. Hai visto, squaw, come gira la ruota? Ero io a dirti che non avevamo fatto solo quello.

L'acqua è scesa impetuosa, ora sei tu che cerchi di convincermi che non c'è solo il resto della vita, c'è anche il nostro sesso matto, mattissimo?

Sì, sì, orsone. Ora sono io che farò la diavola, la tentatrice. Non puoi cambiarti, non puoi. Vuoi lavorare con te stesso, ma non esagerare io mi sono innamorata di te, così come sei.

Ora mi toccherà anche di fare la diavola tentatrice.

E' tutto un po' strano.

Ho scritto i dieci punti, i dieci punti per i quali mi sono innamorata di te.

Buona notte amore grande.


AWoman wrote:

Non vedo l'ora di strofinare un po' la mia guancia sul tuo bel viso.

domenica 14 gennaio 2007

Semifinesettimana

Venerdì sera, sabato ora di pranzo.

Macedonia di emozioni contrastanti.

Ci siamo addormentati in silenzio, la notte. In silenzio. Ci siamo detti che siamo stati due coglioni, artefici di una tragedia, due adulti ansiosi finiti nel panico, o due adolescenti di quarantanni, impreparati. Qualche parola secca, di consolazione, magra, perché, corresponsabile, Aman non aveva parole, irruenza, energia per lenire il sentire di UnaDonna, per far cessare quel rivolo che gli bagnava i panni, le lenzuola.

Ci siamo addormentati in silenzio, dopo aver spento la luce.


Sabato mattina abbiamo fatto l'amore. Due volte. Due volte, due atti di sodomia. E' stato un po' un ritrovarsi. Intenso e sensuale, sia pur quasi silenzioso. AMan era silenzioso.

Dopo questa sarabanda, passate le montagne russe della vita e della morte, ecco che l'inculata estrema è stata un'atto intimo, un compenetrarsi intimo, la negazione completa della trasgressione, solo un atto di intimità affettuosa, semplice. Ce lo siamo detti, forse quel sesso divino, che unisce, lo dovremo trascurare. Ritornare alla varietà di molte cose belle e varie, domarlo, tenerlo in recinto il toro selvatico su cui montavamo.



Ci siamo alzati, recati in posta, una raccomandata per il babbo di AWKd, il ciclo delle alternanze è tornato al segmento, sulla circonferenza, dell'uso speculativo, dell'uso bellico del bimbo e delle frequentazioni imprevedibilmente, insindacabilmente saltate.

A-Woman intende riallineare le frequentazioni finesettimanali alla periodicità precedente le vacanze di natale.



Abbiamo pranzato insieme. Sono tornati i sorrisi, voglia di cibo, di cucinare, di vivere.

C'è un retrogusto amaro, ancora. Dov'è la gaiezza spensierata?



Per circa un'ora e mezza, A-Woman è rimasta con AMKid, il primo pomeriggio. E' la prima volta. Il piccolo era febbricitante. Si sono trovati bene i due, fino a che AMan è tornato con spesa e altro, per il fine settimana.



Ora c'è il pensiero. Rendere fruttuoso il sangue della gemma strappata ed uccisa.

L'ostacolo, la sfida, saranno i rapporti di AWKid con AMan. Quella è la chiave di volta. Senza di essa, una nuova famiglia ed un bimbo non saranno.

Quarantenni impreparati, ci sarà da lavorare, da faticare molto.

Il fine ultimo di tutta l'attività creativa è una costruzione. Bauhaus.


Cathedral


(lyonelfeininger)

Cimporta 'nasega



  • Ecco, di nuovo senza che io me lo sia detto una mattina facendo un voto, senza che io ci sia arrivato attraverso constatazioni altrui, io ho sempre provato una ripulsione per il potere. Forse, nel fondo sono un anarchico, ma a me vedere un ministro, un generale, tutti colla loro aria tronfia, colla loro pillola da rivendertti, mi ha fatto sempre ribrezzo. Il mio istinto è sempre stato di starne lontano.

    Tiziano Terzani

    La fine è il mio inizio

    Longanesi

    p.213



Nella nostra convalescenza siamo un po' distaccati da tutto. Diario compreso. Abbiamo riportato una frazione minima degli eventi, le nostra cognizione di essi, il frullare spesso tempestoso di pensieri ed emozioni. Diario dell'apoteosi e del dramma, d'amore e di morte, dell'eros semplice e di quello straordinario.

Dopo aver toccato tutti i limiti, in primis la nostra mediocrità rispetto alla vita e alla famiglia, quella nuova, dopo aver fatto coscienza di questo amore che si è avvitato nelle sue volute, che si è dimostrato, ora, sterile, il distacco ha riguardato anche la nostra memoria.


In questi giorni stiamo leggendo molto, entrambi. Il cammino di Santiago, di Coelho, Tantra per due degli Zadra, A-Woman; un libro sui supercibi di Pratt e Matthews, Storie del bosco antico, di Corona, quando ci addormentiamo, il capo di A-Woman sul busto di AMan, sì, le legge una storia del bosco, regressione intima, egli babbo e lei bambina.

E pure La fine è il mio inizio, di Terzani, AMan: uno dei capitoli preferiti del libro postumo è quello sul potere. L'intolleranza per il potere, l'allergia per i salamelecchi ossequiosi, per il vendersi, per essere compagni di tavola, dove il potere luculliano diventa un'orgia al contrario, ingrassa, rende obesi e informi i compagni di merende. Siamo semplici, ursini, intolleranti al potere. Ecco una cosa che accomuna UnaDonna, UnUomo.

Nel mondo virtuale fasullo si rappresenta anche l'arena del potere, bulimie sociali, piccoli palcoscenici di quanto succede nella vita reale.

Chi siamo, qui dentro? Tutti e nessuno. Una finzione? uno scrittore fallito? Leggiamo sfilze di commenti fuori luogo, che fanno congetture strampalate, che dimostrano letture rapide e considerazioni irreali del tutto soggettive, viaggi personali, diissertazioni scaricate, come sporte dell'Esselunga di pattume abbandonate su un prato, in pineta, oltre la roccia o la duna, bottiglie vuote del Vernel e di ipoclorito di sodio, ormai sbiadite, ciabatte spaiate di plastica, ai margini dell'asfalto, lungo il cammino.


Alcuni commenti che vorrebbero insultare, esibire, influenzare, forse, non fanno altro che confermare il nostro disprezzo per la crassa pochezza esibita senza alcun senso, senza alcuna funzione. Una specie di manifesto al contario, anti-Bauhaus: forma e contenuti avulsi da qualsiasi funzione.

Questo è stato un luogo dove si è celebrato l'esibizionismo come prima forma del sesso di gruppo, due tre ed oltre. Aveva uno spirito, una meta, un passo nel cammino.

Qui c'è l'esibizionismo borgataro della monnezza sparsa.

Questo è il mondo, se vi pare o se vi piace.



Perché non scrivete? perché non un libro? e i contatti con un paio di editori?

Cui prodest?

Rimaniamo due e nessuno, anarchici disillusi. Cimporta 'nasega del libro, della notorietà virtuale, cimporta 'nasega.

Due e nessuno. Nessun potere.

Rimarremo liberi di scrivere un diario, quando sarà il tempo, come ci pare e ci piace.

E di incontrare qualche anima in carne, persone col corpo, di tanto in tanto. Il mondo è virtuale, questo. Ma poi ci mani e braccia calde di calli e lavoro e muscoli, i cuori irrequieti, l'estro, spesso sofferto, di persone che vivono con arte, gli occhi di luce e vita, che ti guardano, dentro, quando finalmente dai il verbo e labbra che si muovono a pensieri ed emozioni.



Anarchici ed ursini.

Certi commenti hanno lo scopo di farci sorridere, cinici e superbi. Forse anche quello di aumentare il numero di visite e di commenti per post e settimanali.

Cui prodest?

Cimporta 'nasega.


torneranno quei giorni d'amore e d'anarchia


(*riccio )

venerdì 12 gennaio 2007

Uno con te - 3

(Uno con te - 2)


Paradossalmente, in questo dolore, mi sono sentito uno con te. Questa è la grazia che abbiamo ricevuto. Si tratta ora di custodirla e coltivarla.

Uno con te - 2

(Uno con te - 1)


Ella ha visto, in bagno, ciò che era metà lei, metà lui.

Abbiamo visto la nostra creatura avvelenata ed espulsa.

Siamo usciti, in lacrime. Abbracciati, piangendo, sulla strada.

I passi, storditi, il traffico di formiche che ronzava, intorno.

Gocce del rimorso che cadevano sull'asfalto.

Amore, amore mio, a chi possiamo gridare il nostro dolore?



Uno con te - 1

Prima di uscire di casa A-Woman ha preso la fede nel panno che la custodiva, coi suoi modi un po' ursini, gli ha detto: riprendila orsone.

No, Donna, prendila colle tue mani e rimettimela sull'anulare.

E così fu. Sei dimagrito, orsone, o la fede si è allargata.

Così è iniziata la giornata.

Avevamo fatto l'amore, teneramente, la notte. Dopo molti giorni.

Com'è soave, ritrovarsi.

mercoledì 10 gennaio 2007

Incubi e piccole gaiezze

AMan wrote:

Nella notte i pensieri. Una folla di pensieri.

In questo momento vorrai anke proteggere AWKid. E quindi per me diventa 1Dilemma capire quanto starti vicina e quantoRispettare te&AWKid, quanto dovermi ritirare. Ti metterei 1Mano sul tuoPancino, ora.


A-Woman wrote:

Ho voglia di normalità, dei ns fs. Vorrei non averla vissuta questa cosa.


AMan wrote:

Vorrei abbracciarti, farti sentire come1ReginaAmata. Stamattina, pensavoAlTuoPancino, allaMiaManoSopra adHrezzarlo. Per qualkeIstante mi èVenutaVoglia diFare l'amoreTeneramente conTe, mangiareInsieme eFare1Passeggiata, inSilenzio. MiManki molto A-Woman


A-Woman wrote:

Mi manchi anche tu.

Vorrei che questo incubo fosse già finito.


Stanotte, verso le 4, AMan si è destato, brutti pensieri, pensieri tremendi di sangue, contrazioni. Per un attimo è entrato nel suo utero e ha sentito il soffocarsi, la via che gli veniva strappata.

Era lontana, a casa sua, durante l'insonnia le ha posato una mano, sul ventre e poi sul cuore, il calore della mano, la sua pelle morbida, i polpastrelli che la sfioravano con dolcezza, potere della mente, fin su al cuore, agli occhi. Le mani lì sull'epigineo molle, che cela il luogo del piccolo calvario.



Stamane A-Woman l'ha chiamato. Ingolfati, un po' di groppo in gola. AMan è riuscita, per un attimo, a farla ridere. Le ha detto prima che avrebbe voluto cucinare un po' per lei, ora che è a casa. Poi le ha detto che avrebbe voluto cucinare lei.

Sì, per un attimo, quella gaiezza che ci manca da un mese.

Poi altri pensieri, radi, nella giornata. Pensieri d'affetto, sussurrati e discreti. Le anime sono scoperte ora, tutto è così sensibile.

AMan le ha detto che è apparsa, fugace, la piccola gioia, la voglia di stringerla di baci piccoli e di fare l'amore teneramente con lei.

Incubi e piccole gaiezze

AMan wrote:

Nella notte i pensieri. Una folla di pensieri.

In questo momento vorrai anke proteggere AWKid. E quindi per me diventa 1Dilemma capire quanto starti vicina e quantoRispettare te&AWKid, quanto dovermi ritirare. Ti metterei 1Mano sul tuoPancino, ora.


A-Woman wrote:

Ho voglia di normalità, dei ns fs. Vorrei non averla vissuta questa cosa.


AMan wrote:

Vorrei abbracciarti, farti sentire come1ReginaAmata. Stamattina, pensavoAlTuoPancino, allaMiaManoSopra adHrezzarlo. Per qualkeIstante mi èVenutaVoglia diFare l'amoreTeneramente conTe, mangiareInsieme eFare1Passeggiata, inSilenzio. MiManki molto A-Woman


A-Woman wrote:

Mi manchi anche tu.

Vorrei che questo incubo fosse già finito.


Stanotte, verso le 4, AMan si è destato, brutti pensieri, pensieri tremendi di sangue, contrazioni. Per un attimo è entrato nel suo utero e ha sentito il soffocarsi, la via che gli veniva strappata.

Era lontana, a casa sua, durante l'insonnia le ha posato una mano, sul ventre e poi sul cuore, il calore della mano, la sua pelle morbida, i polpastrelli che la sfioravano con dolcezza, potere della mente, fin su al cuore, agli occhi. Le mani lì sull'epigineo molle, che cela il luogo del piccolo calvario.



Stamane A-Woman l'ha chiamato. Ingolfati, un po' di groppo in gola. AMan è riuscita, per un attimo, a farla ridere. Le ha detto prima che avrebbe voluto cucinare un po' per lei, ora che è a casa. Poi le ha detto che avrebbe voluto cucinare lei.

Sì, per un attimo, quella gaiezza che ci manca da un mese.

Poi altri pensieri, radi, nella giornata. Pensieri d'affetto, sussurrati e discreti. Le anime sono scoperte ora, tutto è così sensibile.

AMan le ha detto che è apparsa, fugace, la piccola gioia, la voglia di stringerla di baci piccoli e di fare l'amore teneramente con lei.

lunedì 8 gennaio 2007

Sale amaro

Le vacanze natalizie hanno portato un po' di caos nelle nostre frequentazioni con i piccoli. Il risultato ora è che il babbo di AWKid ha spostato di una settimana la frequentazione.

Ciò significa che dal prossimo fine settimana quando sarà libero uno l'altro sarà col figlio e viceversa.

In questi giorni di difficoltà entrambi gli ex stanno causando problemi. Già, piove sul diluviato.

Così stasera A-Woman sarà libera, senza figlio.

AMan è arrivato al lavoro tardi, dopo l'ultima notte di consulenza.

Non ci vedremo: A-Woman andrà a letto, AMan in palestra, tornerà tardi, ciascuno nella propria tana.

Ella ha bisogno di trovare ristoro, date le nause che iniziano a tormentarla, egli ha bisogno di un corpore sano che lo sostenga, che lo conforti.

Domattina in ospedale insieme.



Il destino pare che ci tenga separati, come amanti, ora.

La nostra libido è sparita, evaporata, si è sgretolata come un castello di sabbia. I giochi sono passati, i giorni anche e ora il vento teso del mare consuma le torri, sfarina le nostre costruzioni del desiderio.

Sono fredde e salate d'amaro le onde che ci lambiscono, che ci coprono.

Non si vede più nulla.


00364f


(dmarz55)

domenica 7 gennaio 2007

Ciò che è fruttifero

Pensieri ed emozioni che vengono su, come bolle. Bolle non sempre tonde e lisce. Ci sono piccoli tetraedri con spigoli accuminati tra di esse. Emergono in questi giorni, in queste sere. Su dal profondo e poi giù, a volte.

A-Woman è lontana, tempo per riflettere. Il confronto serale e notturno sul dramma porta, in primis, all'accettazione dei limiti, ai limiti di ciascuno, alla nostra diversità. Questo progetto di vita non è esecrabile: lo diventa nel momento in cui non è condiviso e sottrae energia ad altre forme di creatività.

A-Woman l'ha detto, sono innamorata di te, ma sei inaffidabile, anche per questo non farò un figlio per te.

Ecco la rottura. Un angelo custode che ti sveglia, prima che il rogo diventi immane, consumi tutto.



Ciò che è importante, fruttifero. E ciò che non lo è.



(awomanaman)

venerdì 5 gennaio 2007

Necrosi parziale

A-Woman ha raggiunto AWKid e genitori, starà qualche giorno con loro.

AMan ha iniziato il suo cammino di quattro sere, ha fatto le quattro stanotte. Bisogna capire molte cose.

Siamo importanti, l'uno per l'altro, questo lo abbiamo capito, ora è il dolore il nostro suggello.



Questo è un aborto anche di noi.

Necrosi parziale del miocardio.


Mira Cuore


(iwatebuddy)

giovedì 4 gennaio 2007

Dolore

Ecco una nuova strada, una nuova via, che unisce, intimamente.

Sì, questo dolore inficcato dentro, dolore grande, mi unisce a te.

Vie della delizia e vie della sofferenza.

Calli che uniscono.


angelo del dolore


(yakanama)

Vedi?

L'hai detto col cuore. Dopo mesi, lo hai detto, il tuo immaginario. Ad anima nuda.

Immagini di zii, di tavolate ricche di affetti, di figlioli e zii. Come quando eri piccina. Ecco ciò che ti preoccupa. Perché sai che quando le radici, papà e mamma, i nostri figli saranno molto più soli. Immaginario di famiglia di UnaDonna. Insieme famigliare, anche quando c'è casino, e discussioni.

Ecco che ce lo siamo detti: chiedevo famiglia e mi offrivi tantra, ricerca di noi. Dirimpettai, anche con un bimbo. Ma come fai, non capisco. La notte. Un po' da te, un po' da me? Ma così è sballottato. Non è una famiglia. Non è quella che desidero, forse una carriolata di monelli e poi fors'anche a zappare, visto che prima o poi ci torneremo, ci dovremo tornare alla Terra.

Finalmente l'hai detto, dopo mesi, hai detto cosa desideri da una storia tra UnUomo ed UnaDonna. ora, nel momento del dramma, il desiderio intimo è affiorato, dalle tue labbra.

L'hai detto col cuore, parole semplici e pure. Non ci sono se e ma, non ci sono difese, Trapassa tutto, ti infilza, arriva al cuore.


Ho avuto male, A-Woman, so quanto tu ci tenga e so che sei delusa.

Avrei voluto un uomo vicino.



Ciò che fa male, sono proprio i mie limiti. Farci riuscire ad amarci da impazzire e proprio per questa pazzia, abortire la nostra creatura, per paura che ciò che è luminoso, alto, colorato, finisca, domani, come un fuoco d'artificio. Un fuoco d'artificio che, improvvisamente, ti scoppia in mezzo al busto, sentire che non hai un uomo vicino, fa impazzire dal dolore, miccia che arde la carne.

Perché sono impotente alla grandezza del tuo amore semplice. Né libertino né buon padre di famiglia. Là in mezzo al guado.

Mi hai chiamato AWKid, in ospedale. Per sbaglio. Ciò che ami di più. Ma è un bimbo. Vedi?



Men with firecrackers

mercoledì 3 gennaio 2007

Ore 12

Ore 12.

Ero seduta in fondo al corridio, ti ho visto arrivare. Sei in mezzo al guado, AMan. Si vede, si vede dal tuo musetto di pensieri.



Alcune parole, non è il momento, ora, siamo entrambi separati, con bimbi. Si gira verso AMan, vuoi dire qualcosa anche tu? Ti vedo sottosopra.

La ginecologa pronuncia poche parole, lascia intuire che la decisione spetta ad una persona sola. Vuole parlare con uno psicologo, il difficile viene dopo, è dura da digerire, le può essere d'aiuto.

Poi la visita.

Ero dietro il paravento, non ho voluto vedere. Solo sentire. Dovrò vivere tutta la sequenza, dovrò vivere, con te, tutti i passi.

Ti ha visitata; ha detto metta qui i piedi, apra le gambe. Poi l'ecografia.

Poi le carte. I timbri. L'interruzione farmacologica e quella chirurgica.

Conati di vomito, tutto è sotto sopra dentro.

Domani ore setteequaranta in ospedale per altri passi.


Non lo capisco, non mi aiuti, così, orsone.

Sono perso, A-Woman. Sono perso. Cosa ti posso dire?

Alla fine di tutto è una questione anche personale, di stima. E di autostima.

Coi timbri e le carte siamo usciti, ti accompagno in stazione, orsone. Dimmi cosa c'è? Dimmi.

Sono molti i pensieri, A-Woman. Non ci sono i pensieri solo quando organizzo un fine settimana in giro, o prima di un privé o prima di una cena. Ora ho pensieri. Questa non è una caratteristica a tempo. Lo so che non aiuta, ma non riesco a mentire, non riesco a trravisarmi.

Non capisco, AMan. Non mi aiuti così.



E' andata via scontrosa, in fretta, al lavoro.

Neppure un bacio, uno sfiorarsi.

Non è il tempo ora per soavità di mani, di labbra.



A-Woman, non volere baci, ora, perché non ho baci neppure per me.


La maledizione del fico


(pixotropic)

Quella roba


Parlavamo delle prossime questioni, il consultorio, AWKid in Austria coi nonni, la consulenza.

Mi ricordo quelle parole "magari un giorno torniamo in privé, prima o poi..."

Bip bip, arrivato il segnale. messo lì in un cantuccio, ora ci farà la polvere, forse.

Cos'è quella roba?

Paradossale. Ora che siamo in altri mondi, AMan risucchiato dai pensieri, dai pensieri per la vita e dai pensieri per la morte. Cala la tensione, non c'è più quella mano che la tirava, la strattonava, quel pugno di ferro con guanto di velluto. A-Woman è perfino libera di emettere un segnale propositivo, quel suo desiderio che da un flebile segno di vita. Un bip bip che arriva. Consolazione, un extrema ratio, la rianimazione per il desiderio moribondo. Credo non ci possa essere nulla di più antierotico che la pietà.

Non ci può essere cosa più lontana ora.

Bisogna avere vita allegra e testa che respira per il sesso.

Ella ha deciso, si sente sollevata probabilmente, prendere decisioni è difficile per noi, diceva ieri. Sollevata dalla presa di coscienza e di decisione. Sente che egli è lontano, dov'è il desiderio? Non perderti, orso, non perderti. Ho bisogno di te.

Egli inizia ad elaborare il lutto che verrà.

Cos'è quella roba?

Non c'è tempo per struggersi, alle 12 in consultorio, oggi.

L'eutanasia di un'illusione ha le sue procedure, ha i suoi tempi stretti.

Crepuscolo

Che cos'è di noi? cosa vogliamo?

E' seguito un lungo silenzio, non abbiamo avuto una risposta. Fino a quando ci siamo addormentati, in silenzio, il capo di A-Woman sul busto di UnUomo.

Vedi, ora sono convalescente, molle, scarsamente energetico. E questo lascia il tempo per pensare.

Sei pensieroso.

Si, pensieroso e triste. Se oggi fossi andato al lavoro, avrei incontrato gente in treno, poi coi colleghi le chiacchere del mattino, poi il lavoro, la pausa pranzo insieme...

Invece sono due giorni che penso, leggo. C'è il tempo per pensare, per farsi quelle domande che tutti noi temiamo.

La serata, in toni sfumati, era iniziata così, mi aveva preparato tutta la casa calda, un bastoncino d'incenso per accogliere l'olfatto. Mi sono fatta la doccia, poi mi ha asciugato i capelli, in silenzio, sempre. Sentivo le sue mani scorrere i capelli e poi scendere sotto, a solleticarmi, solo sfiorarmi la nuca. Ha spento tutte le luci, solo i lumini.

Mi ha fatto un massaggio, con un nuovo olio profumato. Lungo e tenero, non aveva molta forza, lo capivo.

Mi sono rilassata e sono rinata.

E' stato un massaggio tenero, soave. Senza le parole erotiche, che pizzicano la fantasia, che sobillano dentro quello che viene lisciato e manipolato con grassi odorosi fuori, muscolo per muscolo. 



Non mi ricordo quando ti ho chiesto cosa sarà del nostro bambino.

Non lo terrò, non me la sento, non ora, con AWKid, con quello che è successo. Due mesi fa sì, avrei discusso con i miei, ora no.

Eravamo seduti, di fianco, a mangiare il cibo, alla nostra mensa, un concerto inusualmente intimo di Herbie Hancock alla radio.  Ad ascoltare, ascoltare le parole della sua semplicità risoluta.

Si, mi avevi spiegato, dopo il massaggio, quel tuo messaggio di oggi, sulla mia semplicità, anima mia mi avevi scritto, sulla mia semplicità che ti insegna.

Sei silenzioso, mogio. Cosa pensi, orsone?



Tu non vuoi il bimbo, ora. Cos'è di noi? Cosa sarà? Questo per la relazione.

Cosa voglio metterere in gioco? Cosa sono disposto a fare? Per  convincerti? Quanto lo voglio? Come sarà, le nostre case, la nostra vita, i nostri bimbi? Cosa sono disposto a fare? Ecco che si finisce sempre sull'intimo, sul personale.

Siamo due cancri, AMan. Ci avvitiamo in queste domande.

M hai detto che sono inaffidabile, come madre non senti la sicurezza per fare um bimbo. Ecco, l'insicurezza, l'assoluto dell'inquietudine di amare che apologizzo, ecco, si rivela un limite invalicabile.

Sì, un po' sì, AMan.


Sei pensieroso, orsone.

Si, sono pensieroso. Pensieroso e triste. E' il tempo delle domande, ora.

Siamo arrivati all'acme. Sai sono i 40 anni. Ora inizia il tempo per discendere, dalla vetta. Ogni secondo, che passa, ogni battito del cuore è andato.


bisogna avere pazienza


(*auro*)

martedì 2 gennaio 2007

Cosa succederà?

Solo qualche breve contatto oggi. A-Woman sarebbe dovuta tornare la sera, ma il babbo di AWKid ha dato picche all'ultimo, è rimasta coi nonni. Regressione dell'influenza per AMan ora con una diarrea piuttosto violenta, 'mmazza che debolezza.

Ieri sera AMan li ha raggiunti, in Appennino, una serata divertente, coilla famiglia di A-Woman. Anche se è ritornato alla base presto, quasi subito dopo mezzanotte.

Cosa succederà domani? Non né abbiamo parlato.