martedì 21 novembre 2006

23 e 40

Samantha Wolov, Face Down


Ti avevo preparato un paio di uova in tegamino, col tartufo, arrivato in ritardo, dopo le 8, dopo meno di mezz'ora andato via. Una folata di vento.

Alle 10 a letto, a casa tua, ecco una luce accesa lasciata per l'orsone che tornerà.



Ho fnito, via, addirittura senza fare la doccia, risparmiare 20 minuti. Via, su a casa. Vedevo il barlume, da sotto. Un po' di freddo e vento di nebbia. E quel barlume tiepido nella mia casa. Ore ventitre e quaranta.



Il caldo mio della palestra ancora addosso. Che caldo, sotto i piumoni.

Con una gragnuola di bacetti ti ho consumata. Avanti e indietro. Dalla tua gota sinistra alla nuca. E viceversa.

Fino a destarti, le tue labbra socchiuse, un sorriso celato, i tuoi baci e sbadigli..


Ci siamo addormentati incucchiaiati, la tua mano sulla mia pancia, il tuo braccio intorno al collo, tra i miei seni.

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