mercoledì 19 luglio 2006

Contratto - 1


  • Patti chiari, amicizia lunga.


Una volta che entrambi abbiamo trovato un accordo con noi stessi, tenendo conto dei singoli bisogni e desideri, allora (solo allora) siamo pronti ad incontrarci per disegnare il progetto della coppia: progetto che si si conclude con un impegno reciproco. Ma prima di questo c'è ancora qualcosa da fare: "rendere noto" il proprio contratto personale. Sembra ovvio,  eppure molte coppie alimentano un'aspettativa che può prolungare questa fase per anni, se non per una vita, e che spesso si rivela un'attesa vana. "Se mi amasse veramente e fosse abbastanza sensibile, dovrebbe sapere cosa fa bene a me": quante volte abbiamo pensato una frase del genere, senza considerare il fatto che in questo modo si delega all'intuizione un compito che è più facilmente risolvibile a parole? Ecco allora che il passo consiste nel dire semplicemente "Ho bisogno di ...", "Per me è importante...", "Nella relazione con te voglio realizzare...".
Il contratto matrimoniale  contiene una serie di diritti e obblighi, ma uno degli aspetti più importanti non viene quasi mai pattuito tra gli sposi: l'intensità della relazione. Non viene specificato, se non nella speranza di ognuno, se i decenni da vivere debbano diventare un frizzante viaggio a due attraverso i paesaggi dell'avventura piuttosto che un quieto scorrere di routine quotidiane. Il concetto di matrimonio ha dunque bisogno di una nuova definizione rispetto al passato, perchè il semplice rimanere assieme per crescere i figli è un compito che  non calma più la sete di chi vuole conoscersi più a fondo. [...]

Specie le relazioni nate per resistere nel tempo, come il matrimonio, hanno bisogno di accordi chiari e dettagliati.
E' ovvio che l'amore non può essere definito per contratto: sarebbe un controsenso, visto che il quarto chakra può aprirsi solo di propria spontanea volontà ed è "allergico" a qualsiasi forma di condizionamento. Quello che si può decidere è di dare all'amore tutto il supporto necessario dalle energie dei primi tre chakra. Paragoniamo  il coltivare l'amore a prendersi cura di una pianta. Chiunque abbia un giardino sa che non possiamo imporre a un fiore di crescere e sbocciare: lo farà spontaneamente, con i propri tempi. Possiamo però, preparare una bella aiuola, estirpare le erbacce, interrare i semi alla distanza ottimale rispetto alle altre piante, concimare la terra e irrigarla. Tutto ciò aiuterà il fiore nella sua crescita e lo farà sbocciare al massimo del suo splendore. Altrettanto possiamo fare nella relazione di coppia: l'aiuola corisponde al contratto della coppia, le erbacce al trattamento dei conflitti, la disposizione delle piante al trovare la distanza giusta nell'intimità, il concime ad accettare i nostri bisogni, l'acqua ai rituali che realizzano i nostri desideri. Tutte queste azioni sottostanno alla volontà del terzo chakra e provvedono a quanto è necessario affinchè il bocciolo dell'amore possa schiudersi.


Tantra per due - Una guida per la felicità sessuale della coppia
Elmar e Michaela Zadra
Oscar Mondadori
p. 357 - 359



(cwmeek)

9 commenti:

ulisse59 ha detto...

nessuna risposta da splinder sulla cancellazione di http://nozatoo.splinder.com e

http://77.splinder.com

.....

torno

quindi come ulisse59

su

http://ilcorpoamoroso.splinder.com



ulisse

Ggioia ha detto...

Io credo che ogni tipo di relazione abbia bisogno di accordi chiari e precisi...

dandi ha detto...

mmmm, si, puo' essere giusto anche cosi, ma parlare di contratto e di sentimenti mi pare un po anacronistico...

Ggioia ha detto...

Piccola aggiunta: il sonno non mi fa ragionare a dovere... IL contratto serve davvero, in primis, con se stessi.

Immer...

AWomanAMan ha detto...

x ulisse59:

Ti avevo anticipato che avendo 200000 diari sarebbe stato quasi impossibile (purtroppo) avere da loro un riscontro sulle loro cancellazioni. Non e' un buon segno. No.



x dandi:

Mancano ancora altre parti importanti.

Il loro discorso (sconcertantemente vero e semplice) e': l'amore e' un giardino da coltivare. NO lavoro? dopo un po' NO amore!.

Punto.

L'idealizzazione romantica fatalistica ha creato enormi problemi in quantita' industriale nelle coppie (detto da due separati in compagnia di vari altri milioni :)



x Ggioa:

sei gia' andata al sodo...

Il contratto e' prima di tutto per se' stessi

Ggrande! :)

Miral ha detto...

Ciao ragazzi... mancherò per una decina di giorni, ma tornerò...

Vi abbraccio... fate i bravi... a presto!!!

anonimo ha detto...

buona sera sono Patty

concordo che nel mantenere vivo un rapporto ci si debba impegnare molto, non dare mai nulla per scontato e soprattutto parlare e ascoltare.

buona notte Patty

anonimo ha detto...

Tutto molto bello e giusto anche se a volte,pur chiedendo ciò che vuoi e ciò che è per te importante,non ottieni risultati. Ma forse si parla con dei sordi.

Sicuramente credo che prima di fare qualcosa bisogna essere qualcuno.

L'amore è come scrivere un libro:bisogna prima imparare ad avere la giusta disciplina per stare seduti ore davanti a dei fogli bianchi e riuscire a riempirli.



Mogu.

anonimo ha detto...

Scusate se il mio tono è stato provocatorio ma era più rivolto a me stessa che non ad altri.

Ora...che si parli con dei sordi è come dire che io sono muta:semlicemente, a volte si insiste a chiedere amore a chi non è in grado di darlo (perlomeno non a te).

Bisogna essere qualcuno perchè per riuscire ad avere un buon rapporto ci si deve liberare da tante stupidaggini.Solo così si può vivere giorno per giorno,divertendosi, aiutandosi,consolandosi a vicenda con intimità e cosa importantissima complicità.

Il discorso della disciplina è che amare e farsi amare a volte è un impegno: quando si incontrano le differenze, non solo vanno ascoltate, ma capite ed amate.



Grazie per il confronto.

Mogu.