domenica 8 gennaio 2006

Paradosso

Caro il nostro bel diarietto, ti abbiamo trascurato in questi giorni.
Venerdì_pranzo - domenica_sera - stop. Punto.
AWoman è appena andata a prendere il suo piccolo. E' stato duro separarci. Adesso saranno altri sei giorni senza di noi. Ho un crampo minore dell'anima, i tuoi occhi umidi stretti giù, sotto, lì più in basso. E anche io mi sono strutto in quella malinconia.
La luce arancione del fuoco ballava sulla tua pelle e dietro di te, le ombre. Mi dicevi che ti sembrava un sogno. Tu mi hai tirato i capelli. Non, non è un sogno, Mi hai tirato i capelli una seconda volta, chiedendomi se mi sembrasse ancora un sogno e hai voluto sentire il mio no. Avevo il cuore mollo, mi hai fatto ridere, brutto. Poi hai riso anche tu; non rispettiamo neppure le nostre malinconie. Sei uno stronzone. Anche se, poi, devo dirti, ti capisco.


E' il paradosso.
Quanti pensieri che graffiano porta questa separazione. Eppure solo così la nostra passione non ha tempo di sbiadire. Questi banchetti non si possono consumare quotidianamente. Vorrei essere li con te, addormentarmi tra le tue gambe, ogni sera. Ma non sarebbe più così. Nei tuoi occhi vedo la nostra chimera. Se mi avvicinassi? Se volessi prenderla e viverla e cibarmi, ogni giorno di lei? Nei tuoi occhi la vedo, la nostra chimera.
E non posso raggiungerla. Non posso sfiorarla.
Paradosso.



(elypurple)

2 commenti:

biondograno ha detto...

sai..anche noi eravamo così..

fondamentalmente temevano la quotidianità, il ripetersi trito e ritrito dei giorni e delle ore...



ma abbiamo voluto rischiare, perchè il dono di ri-vedersi dopo ogni stacco con enfasi, passione, furore quasi.. non ci bastava più..non ci bastava mai..



il distacco era dolore...



è passato un anno da allora...da quando abbiamo detto sì alla quotidianità...



ci sono giorni in cui spaccherei piatti, pentole e bicchieri sulla sua testa..



tanti giorni, ma quando la notte è la sua mano che stringo, il suo ventre che tocco e il mio didietro che poggia su di lui..



credimi, non c'è pentola che tenga...



un abbraccio ad entrambi...



CateClod ha detto...

Ci associamo (quotiamo, si dice qui, nel web?) al commento di biondograno.



Noi conviviamo da quasi sei anni, prima c/o Cate, quindi, definitivamente c/o Clod.



Ovvietà: il calo del desiderio, la monotonia ed i vari e noti inciampi tipici. Soprattutto a causa di Clod.



La coppia non è scoppiata grazie alla tenacia di Cate. Ha atteso con pazienza il ritorno del suo compagno assente. Clod, grazie allo scivolone nel trasgressivo, ha riesumato attrazione sessuale ed Amore.



Sono trascorsi tre mesi, non vi sono accenni di cedimento. Complicità, dialogo, nel quotidiano.

Le pulsioni sessuali incessanti.



Come dice biondograno, il benessere dato dal contatto, sfiorarsi, prima del sonno. La giornata affrontata con spavalderia. L’impellente necessità di rientrare a casa, per ricongiungerci.



I nostri più sinceri, sentiti auguri, che possiate risolvere i non indifferenti impedimenti a coronamento di una straordinaria convivenza.