domenica 13 novembre 2005

Madame, ci pensi lei!

Sono le 4 e 14 di domenica mattina. Usciamo.
AMan, mi sono proprio divertita. Ehggià, squaw, sei bella, come prima. Il tuo viso ride. Siamo un po' matti, sono un po' pazzo di te.
Ci siamo messi a ridere, salendo in auto per il ritorno. Quanto abbiamo riso. Avevamo detto: non bruciare le tappe e divertirsi. AMan, all'Arena eri teso, ma oggi, quanto hai riso? sarei dovuta essere io quella della ridolera... A-Matto, quanto hai riso!

Il pomeriggio avevamo chiesto informazioni e ci aveva risposto una voce di donna con sensibile accento francese. E' stata molto carina l'accoglienza della signora e del signore francesi. Ci spiegano che è un club, sapete, un club un po' particolare ... (come se fosse possibile arrivarci casualmente) sapete cos'è un privé, ci siete stati ancora? mmh, behh siii, una volta, ... a Milano.
Dati ok. Consegnati, giaccone e giacchetta neri. Via i cellulari via (immagini, inizia a trillare mentre AWoman ha la bocca impegnata.. scusa mmmm ammmumamm non posso parlare ora, mmm oommm ...). Siamo liberi di esplorare un altro "antro". Bisogna ammettere che l'adrenalina ha iniziato subito a girare per la panza di AMan, non di certo sedata dai cubalibre (azzo servono le anfetamine, quando basta bersi un bicchiere di coca&altro)...
Il figlio francese ci invita a sederci, in sala bar-disco...  Che diavolo, sederci!? La sala bar-disco era abbastanza deserta (considerata l'ora alla quale siamo arrivati, l'una circa, non di che meravigliarsi, ormai sappiamo che ad una certa ora la pista si svuota a favore di luoghi più intimi...).
Qualche coppia qua  e la, noi curiosiamo. E' sempre piacevole questo spettegolare visivo su quelli , codesti e questi. Un mix di copie dei più disparati tipi, sempre la presenza numericamente rilevante, di coppie con lui di una certa età e lei (molto) più giovane... Vabbé, fa AMan ad AWoman, sono felice che siamo coetanei. Poi noi bariamo, eheheh, perché dimostriamo molti anni in meno... AWoman, mi chiedi perché? E' il maschio di potere, e la sua donna gli accondiscende. Spero che siano complici come noi, ma ogni coppia è diversa. E spesso non funziona per complicità ma per accondiscendenza o acquiescenza.
Alla nostra sinistra un paio di coppie: due donne, more, una alta, bel viso, l'altra solo un po' più bassa, un fisico propompente, graziosa in viso. Un perizoma nero spuntava, malizioso, sopra i jeans a vita bassa e la maglietta nera attillata a vita alta. Uno dei due uomini più su coll'età, l'altro un Big Jim lampadato pettoraluto e camiciato a collo alto.
Poi altre coppie che iniziano a giocare cogli sguardi. Parliamo di loro, di noi di questo gioco. AMan, guarda come ci guarano... Tranquilla, qui siamo nuovi. AWoman, in ogni locale è molto più semplice a partire dalla seconda volta...anche qui che ci sono persone come in altri locali, solo che qui il gioco prevede anche i corpi, i sessi...
Dopo una sbirciata ai separé "scuri" con un discreto numero di singoli che vagolavano alla ricerca di possibili coinvolgimenti, tutto molto scuro e con uno stile alquanto diverso rispetto all'Arena (in genere molta meno possibilità di guardare, porte praticamente chiuse o con spioncini alquanto ridotti) saliamo alla sala delle coppie, della quale ci avevamo consegnato la scheda di accesso, una specie di chiave elettronica. Entriamo: è oscuro, caldo, affollato, umido di fiati, ovattato, gemiti e clangore di membra (come scriviamo lo sbatacchiare di corpi che si prendono con foga?). Odore di pioggia o di  mare.


Ci ricordiamo del cartello sulla porta: "solo per coppie". Singolo avvisato mezzo salvato.
Madame, ci pensi lei.

(Femme Chic 1)

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