sabato 22 ottobre 2005

Cantico dei Cantici

Voltati, voltati, Sulamita, voltati, voltati e lasciati guardare. E' bella, vero, la Sulamita nella "danza delle due schiere"? 
Come son belli i tuoi piedi nei sandali, principessa. Le curve dei tuoi fianchi sono davvero un'opera d'arte.
Lì c'è una coppa rotonda, che non manchi mai di vino profumato. Il tuo ventre è come un mucchio di grano, circondato di gigli. 
I tuoi seni sono come due cerbiatti o due gemelli di una gazzella. 
Il tuo collo assomiglia alla Torre d’Avorio; i tuoi occhi sembrano i laghetti di Chesbon, vicino alla porta di Bat-Rabbim. Il tuo naso è come la Torre del Libano, che sorveglia la città di Damasco. 
Il tuo capo s'erge fiero come il monte Carmelo, i tuoi capelli hanno riflesso color porpora; un re è stato preso dalle tue trecce! 
Quanto sei bella, come sei graziosa, amore mio, delizia mia.
Sei slanciata come una palma, i tuoi seni sembrano grappoli di datteri.
Voglio salire sulla palma e raccogliere i suoi frutti. I tuoi seni siano per me come grappoli d'uva; il profumo del tuo respiro, come l'odore delle mele.
E la tua bocca come il buon vino...! ...Si, un buon vino, tutto per il mio amore, scivoli sulle nostre labbra addormentate!
Io sono del mio amore, e lui mi desidera.
Vieni, amore, andiamo nei campi, passiamo la notte tra i fiori! 
Al mattino presto saremo già nelle vigne a vedere se germogliano, se le gemme si schiudono, se i melograni sono in fiore. Laggiù ti darò il mio amore.
Le mandragole mandano il loro profumo. Alla nostra porta abbiamo ogni specie di frutti deliziosi, secchi e freschi. Amore mio li ho conservati per te.

Cantico dei Cantici (7, 1-14)
Arrigo Chieregatti
Edizioni Dehoniane
p. 66 - 67



(anonimo)

2 commenti:

clara1976 ha detto...

Meraviglia!

E poi Chagall...

bello bello

AWomanAMan ha detto...

Difficile trovare un erotismo più fine. Quest'edizione, poi, ha depurato il linguaggio di certa enfasi, dell'anzianità linguistica della versione canonica.

E allora, colle parole di oggi, il Cantico dei Cantici esibisce il suo misticismo erotico nel suo fulgore, nella sua sensualità inebriante.

Un accesso al Divino tramite l'amore per mezzo del corpo.